Ancora una volta Tokyo è al primo posto nella classifica stilata dall’Economist Intelligence Unit (Eiu) sulla sicurezza digitale, sanitaria, personale e delle infrastrutture nelle grandi città. La capitale giapponese è seguita da Singapore e Osaka. Bocciate le città italiane, ultime in Europa davanti soltanto ad Atene.
Il rapporto “The safe cities Index 2017” analizza 60 città in tutto il mondo e si articola su quattro classifiche: sicurezza digitale, sanitaria, personale e delle infrastrutture. Per stilare l’elenco l’Economist Intelligence Unit ha preso in considerazione 49 indicatori. Le città asiatiche ed europee, così come Toronto (Canada) e Melbourne (Australia) sono in cima alla lista, mentre le città statunitensi rimangono in un gruppo lontano dai primi posti della classifica, pur essendo capitali di un Paese sviluppato.
Tokyo è al primo posto nella maggior parte delle categorie. Milano e Roma, per l’Italia, nella graduatoria globale sono rispettivamente al 25esimo e al 27esimo posto, mentre nella graduatoria europea sono ai livelli più bassi. Le due città italiane, le uniche a superare il milione di abitanti, su base europea sono le meno sicure.
Le città italiane registrano i risultati peggiori sul fronte della sicurezza personale. In questa graduatoria, a essere presi in considerazione sono valori come il numero di incidenti sulle strade, la qualità per i pedoni, i sistemi elettrici, il numero di attentati sui mezzi di trasporto. Per quanto riguarda la sicurezza sanitaria (qualità dell’aria e dell’acqua, aspettativa di vita, tasso di mortalità per cancro, numero di dottori per 1.000 persone) Milano è al 17esimo posto e Roma al 18esimo. A livello europeo, peggio delle italiane fanno solo Londra e Atene. Per quanto riguarda la sicurezza informatica, Milano (25esima) e Roma (26esima) superano Parigi, ma cedono il passo a Buenos Aires, Seoul e Londra.
Il rapporto sottolinea che mentre in un gran numero di capitali mondiali la sicurezza è in calo, ci sono eccezioni come Madrid o Seoul, dove ci sono stati significativi miglioramenti. Il calcolo finale tiene conto anche degli attacchi terroristici che hanno colpito città sicure come Londra, Parigi, Berlino e Barcellona.
Il rapporto analizza anche l’importanza della cybersicurezza nelle città e ricorda che le “smart cities” affrontano le vulnerabilità quanto più si adattano alla digitalizzazione e all’internet delle cose.
Il rapporto assicura che con l’aumento delle “smart cities” la sicurezza può peggiorare invece che migliorare, quindi sono importanti iniziative di cybersicurezza ed è importante investire e formare su questo tipo di attività. Sul fronte della sicurezza digitale, le città americane, occupano posti migliori, come nel caso di Chicago, San Francisco e New York.
In coda sul fronte della sicurezza ci sono le città asiatiche e del Medio Oriente come Daca (Bangladesh), Yangun (Birmania), Karachi (Pakistan) e El Cairo (Egitto).
per commentare devi effettuare il login con il tuo account