Gli esperti del Financial Times dicono la loro sulle prime property internazionali
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Immobili di prestigio nel mondo, le previsioni per il 2020
Asset prime nel mondo GTRES

Il mercato degli immobili "prime" spesso segue dinamiche diverse rispetto alla media. Ecco come andrà l'immobiliare di prestigio nel mondo secondo gli esperti del Financial Times.

Prezzi in salita nel 2020 per quanto riguarda gli immobili prime in Gran Bretagna, per Camilla Dell, managing partner di Black Brick Property Solutions. Secondo l’esperta, la vittoria del partito conservatore risolve l’incertezza sulla Brexit e spingerà quindi gli acquisti. Già alla fine del 2019 la disponibilità di spesa è salita da 4 a 6,35 milioni di sterline. Il bollo del 3% deciso per gli acquisti da parte di acquirenti esteri sarà assorbito dal mercato, sostiene Dell, mentre una eventuale tassa sulla proprietà potrebbe essere più preoccupante.

Nell’Eurozona il 2019 ha sovraperformato il mercato come da previsioni, afferma Liam Bailey, global head of research di Knight Frank. Berlino, Madrid e Parigi continuano a primeggiare nel Knight Frank Prime Global Cities Index grazie a stabilità economica, tassi di interesse bassi, offerta limitata e crescente domanda di seconde case. Ciò che non si è visto è l’aumento dei costi finanziari a causa di una economia in rallentamento globale e delle misure di stimolo della Bce che hanno reso più accessibili sia il mercato principale che il prime. I tassi di interesse bassi, prevede Bailey, proseguiranno nel 2020 ma ciononostante i prezzi degli asset di lusso continueranno la propria salita. Ci sarà tuttavia da attendersi una maggiore regolamentazione del mercato delle case vacanza nelle città a maggiore vocazione turistica.

Secondo il buyer Henry Pryor interpellato dal Financial Times, l’Europa resta “tripla A” per molti investitori e speculatori, questi ultimi concentrati soprattutto in zone quali Croazia, Albania e Montenegro, mentre il soldi “veri” continuano a riversarsi su location tradizionali come Londra, Parigi e Roma.

L’inflazione degli asset prime si completerà nell’area Emea quest’anno, secondo Yolande Barnes, docente del Bartlett Real Estate Institute, University College London. A parte qualche occasione nei mercati emergenti ci si focalizzerà sulla generazione di reddito più che sulle transazioni. In Gran Bretagna, aggiunge l’esperta, e in particolare a Londra i picchi di crescita si sono ormai già visti: nuova crescita verrà generata solo dai fondamentali degli occupanti, che influenzano i valori dei canoni di affitto più che speculazioni o volumi di investimento.

Negli Emirati Arabi si avvertono venti di cambiamento dovuti a una combinazione di nuove politiche del governo e maggiori investimenti nel mercato residenziale. Hugo Thistlethwayte, head of global residential operations di Savills, ricorda che a Dubai il governo affronterà il problema dell’eccesso di offerta e della gestione dei cantieri in essere; un fondo di Abu Dhabi da 13,6 miliardi di dollari svilupperà progetti di piccola e media grandezza insieme a infrastrutture legate al turismo “ecologico”; a Sharjah l’aumento della popolazione rappresenta uno dei principali driver per la domanda di alloggi; in Egitto i valori immobiliari si sono stabilizzati dopo alcuni anni di rapida crescita; in Arabia Saudita l’apertura agli investimenti internazionali apre la porta a nuove possibilità di sviluppo.

L’Africa vede grande potenziale nell’anno appena iniziato, grazie soprattutto ai capitali asiatici che vi si riversano, come anche agli investimenti di Russia e Medio Oriente, sostiene il buying agent Henry Pryor.

Negli Stati Uniti il 2019 ha visto ancora crescita del mercato residenziale benché le performance di Los Angeles, Miami e New York siano passate in secondo piano a causa dell’eccesso di offerta negli asset prime. Secondo Paul Tostevin, director della ricerca Savills a livello mondiale, il rallentamento proseguirà in queste zone, al netto di alcune occasioni di acquisto vantaggiose. La domanda di proprietà “prime” è stata rilevante in località di piacere come Jackson Hole, Aspen e Vail.

Zone come quella di San Francisco e Washingtnon, per Susan Wachter, docente alla Wharton School of Pennsylvania University, sono emblematiche della frenata avvenuta dopo gli aumenti record dei prezzi prime nel Nord America degli scorsi anni. Nel 2020 si potrebbero vedere anche cali a doppia cifra.

In Canada, ancora secondo Paul Tostevin, il mercato residenziale si è raffreddato nel 2019, ma andrà meglio nel 2020. Le nuove tasse saranno incluse nei calcoli degli speculatori quest’anno e nuovi progetti potranno essere così rimessi in pista. Il mercato più performante è Montreal, secondo Dan Conn, chief executive di Christie’s International Real Estate. Con una crescita economica del 3% nel 2019, il mercato del lusso in questa città vede domanda sostenuta e offerta limitata, il mix perfetto per un aumento dei prezzi.

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