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Cedolare secca sui locali commerciali, ecco perché è un importante segnale per l’immobiliare
GTRES

L’istituzione della cedolare secca per le locazioni commerciali sembra ormai imminente. La misura – attesa da tempo dalla proprietà immobiliare e sollecitata anche dalle organizzazioni rappresentative di commercianti e artigiani – dovrebbe trovare spazio nella prossima manovra di Bilancio, a renderlo noto il sottosegretario all’Economia e alle Finanze, Massimo Bitonci. A idealista/news il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha parlato di “un importante segnale per il settore”. Vediamo perché.

La proposta è pronta

All’Ansa il sottosegretario al Mef ha spiegato che la proposta avanzata dalla Lega della cedolare secca sugli affitti commerciali è pronta, si tratta di un “regime opzionale con aliquota al 21% per le locazioni di immobili C1 e loro pertinenze”. Se applicata sui nuovi contratti stipulati a partire dal 1° gennaio 2019, la nuova cedolare potrebbe essere a “costo zero”; allargata ai contratti in essere costerebbe circa 900 milioni, ma – “come dimostra il successo della cedolare sulle abitazioni” – i costi effettivi iniziali potrebbero essere inferiori.

Tramite una nota, il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha dichiarato: “La conferma dell’impegno del governo a prevedere nella manovra il varo della cedolare secca sugli affitti commerciali ci consente di confidare che sia finalmente giunto il momento di quel cambio di passo che il settore immobiliare attende da molti anni. Le cose da fare in questo comparto sono tante e tutte consentirebbero all’economia di ripartire. Iniziare con la cedolare per le locazioni commerciali è la scelta giusta”. 

Una risposta a un problema diffuso per gli immobili commerciali

Parlando con idealista/news, Spaziani Testa ha spiegato: “Se la norma dovesse andare in porto, si tratterà di un importante segnale per il settore. Da un lato infatti si dimostrerebbe che si vuole intervenire in un comparto sul quale finora si è intervenuti solo in senso negativo, soprattutto dal punto di vista fiscale; dall’altro si inizierebbe ad affrontare – e credo a risolvere – un problema diffuso per gli immobili commerciali, che è quello dell’abbandono, dello sfitto dilagante, che interessa tante grandi e piccole città. Un problema che ha conseguenze non solo di tipo economico per i proprietari, che non vedono fruttare un proprio investimento, ma anche in termini di degrado delle città e di mancanza di sicurezza. Questo perché se intere vie e interi luoghi semichiusi, come ad esempio le gallerie, vengono abbandonati, diventano rifugio di sbandati e fanno sì che gli immobili circostanti perdano valore”.

Una misura che mette tutti d’accordo

Il presidente di Confedilizia ha quindi aggiunto: “Su questo tema stiamo coinvolgendo anche l’Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani, perché dovrebbe essere interesse diretto dei Comuni essere nostri alleati su questo fronte. In merito, mi fa piacere dire che è partita dal Sud, da Catanzaro, un’iniziativa, che ha coinvolto anche l’Anci Calabria, di richiesta di applicazione di questa misura a livello nazionale. Ma si tratta di qualcosa che mette d’accordo tutti, compresi commercianti e artigiani, che con le loro associazioni chiedono da tanto tempo la cedolare secca per le locazioni commerciali. E’ dunque una misura che vede interessate le diverse parti: commercianti, proprietari, Comuni e lo stesso Erario”. Spaziani Testa ha concluso affermando: “E’ importante che in questa fase preparatoria se ne stia parlando con conferme ufficiali”.

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