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I lavoratori dipendenti italiani hanno perso in dieci anni oltre 5mila euro di potere d'acquisto. Nei dieci anni appena trascorsi, infatti, secondo i dati del rapporto ires-cgil, le retribuzioni hanno avuto, a causa dell'inflazione effettiva più alta di quella prevista, una perdita cumulata del potere di acquisto

In 10 anni persi 5.500 euro a testa (grafico)
 

Sempre secondo lo studio l'incremento medio reale del biennio 2009-2010 risulta di appena 16,4 euro mensili. Calcolando la crescita delle retribuzioni includendo anche l'abbattimento del reddito dovuto al massiccio ricorso alla cassa integrazione, invece, l'aumento netto reale in busta paga, per tutti i lavoratori dipendenti, risulta solamente di 5,9 euro al mese

Inoltre, la perdita cumulata totale sulle retribuzioni equivale a circa 44 miliardi di maggiori entrate complessivamente sottratte al potere d'acquisto dei salari

Tutto questo spiegherebbe perchè nel decennio 2000-2010, le entrate del lavoro dipendente abbiano registrato una crescita reale del 13,1 a fronte di una flessione reale di tutte le altre entrate del -7,1%

 

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