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La ripresa economica sembra essere arrivata al capolinea nelle maggiori economie industrializzate, con le famiglie che si impoveriscono e le industrie che cadono nella sfiducia. Queste le parole dell'ocse, secondo cui la crescita rimane forte solo nelle economie emergenti

"La crescita ha cominciato a rallentare di molto rispetto a tre mesi fa, il rischio che la crisi a macchia colpisca ancora nel prossimo futuro è aumentato". Dure le parole di pier carlo padoan, capo economista dell'ocse analizzando l'ultimo bilancio intermedio dell'osservatorio economico

Il dibattito sulla politica fiscale negli usa, la crisi del debito sovrano in alcuni paesi dell'area euro e il fatto che i governi hanno un minor numero di opzioni per rilanciare la crescita guidano sia il mercato che la fiducia dei consumatori verso il basso"

I miglioramenti del mercato del lavoro verificatisi fin qui stanno ormai svanendo, le intenzioni di assunzione sono debolissime e ci sono maggiori rischi che la disoccupazione elevata possa radicarsi

"L'imperativo della politica è quello di ristabilire la fiducia" spiega padoan, che raccomanda anche alle banche centrali di mantenere i tassi a livelli attuali

Sul versante fiscale l'ocse afferma che per ricostruire la fiducia è essenziale che i paesi adottino misure credibili di riduzione del debito. Ma i piani di consolidamento devono essere accompagnati da riforme strutturali per la crescita. Allo stesso tempo deve essere rafforzata la governance a livello europeo e ricapitalizzate le banche in modo più rapido

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