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Con l’arrivo di ottobre ci sarà un nuovo aumento delle tariffe di luce e gas. È la previsione di Davide tabarelli, presidente di nomisma energia, secondo cui ad ottobre ci sarà un ulteriore rincaro dei prezzi dell’energia. In occasione della presentazione di un libro, il presidente di nomisma energia ha dichiarato che, dal primo di ottobre, le tariffe energetiche aumenteranno “un pochino”, facendo raggiungere un nuovo “massimo storico”

Solamente pochi giorni fa, federconsumatori aveva stimato un aumento delle sole bollette del gas. "Come annunciato da nomisma si prospettano per le famiglie nuovi aumenti nelle bollette di luce e gas, aumenti tutt’altro che irrilevanti. Anche il 2012, infatti, conferma l’andamento al rialzo registrato da diversi anni a questa parte, che ha portato la spesa per tali voci a raggiungere il record dal dopoguerra" – ha detto l’associazione che da anni si muove in difesa dei diritti dei consumatori

In particolare, le stime del creef (centro ricerche economiche educazione e formazione di federconsumatori) parlano di un rincaro del +11,9% della spesa annua per il gas, che farà lievitare la bolletta di ben 136 euro, per un totale di 1.297 euro medi annui (considerando un consumo medio di 1.400 metri). Per quanto riguarda, invece, l’elettricità, la spesa annua di una famiglia tipo (consumo medio annuo di 2700 kw/h) salirà quota 502 euro, con aumento di oltre 65 euro rispetto al 2011, pari al +14,9% in più rispetto all’anno scorso

Secondo federconsumatori, si tratta di "un andamento intollerabile". Per questo motivo, l’associazione chiede "al governo un incontro urgente, coinvolgendo anche la parti sociali, per individuare soluzioni utili ad arginare tali aumenti e per rivedere i criteri di accesso al bonus energia e gas, anche alla luce dei risultati limitati ottenuti finora”. Finora, "solo" 1.600.000 utenti (circa un terzo di quelli preventivati) hanno, infatti, potuto usufruire delle agevolazioni previste dal bonus energia e gas

"Da tempo ribadiamo che, per alleviare il peso dei costi del gas, è necessario ridurre l’eccessiva imposizione fiscale che incide su ogni metro cubo consumato per il 35%, portandolo progressivamente verso la media europea del 20%. Si potrebbe, ad esempio, prevedere un meccanismo di sterilizzazione automatica dell’iva legata all’aumento del costo della materia prima, smettendola finalmente di considerare il metano per il riscaldamento come un bene di lusso e portando quindi l’iva al 10%". &Ndash; ha affermato mauro zanini, vice presidente dell’associazione

 

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