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A partire dal nuovo anno entrerà in vigore la nuova normativa sui contratti precari della riforma fornero. Nata con l'obiettivo di mettere fine alla piaga delle finte partire ive e degli interminabili contratti a progetto, potrebbe in realtà mettere a rischio centinai di migiaia di lavoratori a cui le aziende potrebbero non rinnovare il contratto o optare per tipologie anche peggiori

A lanciare l'allarme è il sindacato nidil cgil, che ha lanciato la campagna "capodanno 2013- non restare solo- con cui dare sostegno ai lavoratori con contratti in scadenza. La riforma fornero prevede che i nuovi contratti di collaborazione "devono rispondere a progetti veri, con retribuzioni non inferiori ai minimi contrattuali, che determinino un risultato finale di modifica della situazione aziendale" e che "possono essere attivati se non su mansioni ripetitive e non esecutive". Ma secondo decine di lavoratori, le aziende anziché trasformare i contratti di collaborazione in lavoro dipendente, stanno aggirando le norme utilizzando tipologie anche peggiori, come voucher, partire ive, occasionali

A rischiare di più sono i lavoratori del settore privato, che non rientrano nella proroga introdotta dalla legge di stabilita. Secondo la norma approvata, infatti, i lavoratori precari della pubblica amministrazione con un contratto determinato in scadenza, e cha ha superato il limite dei 36 mesi- potranno rimanere a lavorare fino al 31 luglio 2013

 

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