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Da diversi anni molte famiglie italiane fanno ricorso a colf, baby sitter e badanti per ricevere un aiuto nella cura degli anziani, dei bambini e della casa. Ma sui budget familiari questa spesa si fa sempre più difficile da sostenere e secondo uno studio congiunto del censis e dell'ismu è in corso un fenomeno visibilmente legato alla crisi: sempre più italiani lasciano il lavoro per dedicarsi all'assistenza familiare e domestica

Dalla ricerca realizzata dal censis e dalla fondazione iniziative e studi sulla multietnicità (ismu) per il ministero del lavoro e delle politiche sociali, emergono alcune tendenze in atto. Non solo chi ha perso il lavoro sceglie questa strada: a volte i conti non tornano e tra lavorare fuori casa per poi pagare una collaborazione domestica e lasciare il proprio impiego per farsi carico di essa, la seconda strada può essere più conveniente

 

La spesa sostenuta per un collaboratore domestico incide infatti per il 29,5% sul reddito familiare. In piena recessione, la maggioranza delle famiglie italiane, il 56,4%, non riesce più a farvi fronte e corre ai ripari, incluso quello della rinuncia al proprio lavoro da parte di un componente familiare, in genere la donna

La spesa media per una badante è di 667 euro al mese e solo il 31,4% delle famiglie riesce a ricevere una qualche forma di contributo pubblico, che si configura per i più nell'accompagnamento.  L'irrinunciabilità dell'aiuto sta quindi portando alcune famiglie, il 15% - ma al nord la percentuale arriva al 20% - a considerare l'ipotesi che un membro della stessa rinunci al lavoro per prendere il posto del collaboratore

 

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