Commenti: 0
Affitti in nero, cosa cambia per gli inquilini

La sentenza 50/2014 della corte costituzionale sta facendo molto discutere. La settimana scorsa una delegazione dei sindacati degli inquilini ha richiesto un urgente intervento del governo per evitare che i cittadini, che hanno denunciato l'evasione e regolarizzato il rapporto, vengano oggi colpiti da cause per morosità o per occupazione senza titolo. Ma andiamo a vedere cosa cambia per i conduttori

Come riportato da pier Paolo bosso di confedilizia, su la stampa, la sentenza 50/2014 della corte costituzionale ha cancellato, dichiarandole incostituzionali, le norme che avevano introdotto un meccanismo sanzionatorio secondo il quale le pattuizioni della parti venivano sostituite da regole sanzionatorie in caso di mancata registrazione del contratto entro il termine di legge, nonché l'estensione di tale disciplina - e di quella relativa alla nullità dei contratti di locazione non registrati - anche alle ipotesi di contratti di locazione registrati nei quali fosse stato indicato un importo inferiore a quello effettivo, o di contratti di comodato fittizio registrati

Contrariamente a quanto pattuito tra le parti la durata della locazione abitativa veniva fissata in quattro anni, a decorrere dalla data di registrazione, volontaria o d'ufficio, con rinnovo per eguale periodo, fatti salvi alcuni casi specifici di necessità del locatore di riavere l'immobile alla prima scadenza; il canone annuo, disattendendo quello previsto dalle parti, a decorrere dalla data della registrazione del contratto, veniva fissato, salvo che le parti avessero pattuito un canone di importo inferiore, in misura pari al triplo della rendita catastale, oltre all'adeguamento, dal secondo anno, pari al 75% dell'aumento degli indici istat dei prezzi al consumo per le famiglie degli impiegati e operai. Stesse conseguenze quando nel contratto di locazione registrato fosse stato indicato un importo inferiore a quello effettivo o quando fosse stato registrato un contratto comodato "fittizio"

Ma la sentenza ha cancellato con un colpo di spugna le sanzioni previste. Non solo. Data la retroattività della sentenza tornano in gioco i vecchi contratti, mentre i contratti "imposti ex lege" dalle norme annullate dalla corte si estingueranno automaticamente, come se non fossero mai esistiti. I canoni dei contratti in corso, anche se si è già in giudizio, dovrebbero tornare agli importi previsti in precedenza dalle parti, anche per il periodo arretrato, con la conseguente morosità del conduttore che abbia sfruttato il pagamento in misura ridotta

Vedi i commenti (0) / Commento

per commentare devi effettuare il login con il tuo account

Pubblicità