Commenti: 4
Dario castiglia, remax: "è il momento perfetto per comprare casa perché il coltello è ancora nelle mani dell'acquirente"

La situazione attuale del mercato, le prospettive future in termini di compravendite e di prezzi, il nuovo ruolo che all’interno di un settore in profondo mutamento deve ricoprire l’agente immobiliare. Di questo e altro ha parlato idealista news con Dario castiglia nel corso di una visita che il presidente di remax Italia ha fatto negli uffici di idealista. Una chiacchierata durante la quale ha spiegato perché ci troviamo in una congiuntura perfetta per comprare casa

Un'inversione di tendenza
Il 2013 si è chiuso con un saldo negativo sia in termini di compravendite che di prezzi, eppure si intravedono già i primi segnali di un'inversione di tendenza. "Nell'ultimo trimestre del 2013 ha Milano si è registrato il +1,3% nella vendita di case. Considerando che si tratta della città che apre un po' il percorso al resto del paese, ci possiamo aspettare un lieve miglioramento per il 2014, una seppur timida ripresa dell'attività. Anche se per fare un bilancio dovremmo aspettare ancora qualche mese"

Mercato dell'acquirente
La crisi ha ridefinito gli equilibri nel settore immobiliare, e oggi più che mai "è un mercato dell'acquirente e lo rimarrà per tutto il 2014. I prezzi continueranno a scendere, ma non di molto, perché un grosso calo si è già verificato. Questo dovrebbe spingere molte persone a comprare, perché il compratore ha ancora nelle sue mani il potere di negoziare il prezzo.  C'è il rischio, se lascia passare quest'occasione, che nel 2015 o nel 2016 perda questo vantaggio. Se il sentiment cambia, il coltello che oggi è stabilmente nelle mani del compratore passerà in quelle del venditore"

 Ci troviamo in una congiuntura perfetta perché anche "le banche hanno abbassato lo spread, il variabile è a meno del 3%, per il fisso siamo sul 5% stiamo parlando di tassi davvero eccezionali".  Non bisogna dimenticare anche le misure messe in atto dal governo, come il plafond casa o "il taglio dell'imposta di registro per la prima casa dal 3 al 2%"

Agente immobiliare proattivo
In un mercato che ha cambiato le regole del gioco, l'agente immobiliare deve essere proattivo, deve andare incontro al cliente, anticipando le dinamiche future del mercato. "Nel 2008 abbiamo spinto i venditori ad abbassare le loro pretese, permettendo loro di vendere ad un prezzo al quale non sarebbero mai riusciti a vendere oggi, adesso stiamo dicendo ai compratori che è il momento giusto per comprare casa"

"Proprio per questa ragione stiamo organizzando, nella settimana che va dal 19 maggio al 23, dei seminari gratuiti dove gli acquirenti possano conoscere tutto ciò che riguarda il mercato, dal calo dei prezzi agli spread offerti dalle banche. Nel fine settimana, si potranno visitare gli immobili"

Dario castiglia, remax: "è il momento perfetto per comprare casa perché il coltello è ancora nelle mani dell'acquirente"

dario castiglia nel corso della visita agli uffici di idealista

 

 

 

Vedi i commenti (4) / Commento

4 Commenti:

mauro
17 Aprile 2014, 10:29

Le banche hanno abbassato lo spread ma la disoccupazione continua ad aumentare insieme al debito pubblico.
Quei pochi nuovi contratti di lavoro sono al 99% atipici (partite iva, a collaborazione, nel migliore dei casi a tempo determinato).
Le caratteristiche dell'offerta in termini di prezzi seguono quelle la domanda con un ritardo di qualche anno e l'abbassamento dei tassi di interesse costituisce un serio rischio di riaccendere nei venditori delle false speranze di erogazione di mutui con le stesse modalità avvenute dieci anni fa con una situazione sociale/lavorativa radicalmente migliore.
Questo non è affatto il momento buono per comprare una casa.
I prezzi delle case, specialmente nelle città scenderanno ancora molto perché, visto il raddoppiamento dei prezzi nel passaggio dalla lira all'euro, il potere d'acquisto della gente, e conseguentemente la capacità di risparmiare, si sono molto più che dimezzati ed il raggiungimento dell'equilibrio in questi termini è ancora lontanissimo

Non sono d'accordo, cubalibre. Comprar casa non è dura solo oggi: lo è sempre stato. Anche negli anni del boom economico, la gran parte della gente si indebitava per una vita intera per farsi la casa. La differenza era nei mutui più accessibili (ma a tassi di interesse da incubo al confronto di quelli di oggi) e che c'erano più fiducia e meno tasse, e forse, più rassegnazione ai sacrifici. Chi ha comprato casa, ci ha messo anni ed anni di stipendi e di lavoro, ed ora svenderla sarebbe un mezzo suicidio. A meno che non trovi a sua volta uno che gli svenda la sua, si rassegnerà piuttosto a tenersela o cercherà di rimettersela a posto. Certo, chi non ha lavoro, farà fatica anche se gliela regalano; ma penisola iberica esclusa, le nostre case sono le meno care in Europa occidentale, e hai detto bene: quando con l'euro tutto il resto è più che raddoppiato. Se poi i nostri miopissimi politici capiranno quello che altri Stati sanno molto bene, e cioè che l'edilizia è la locomotiva dell'economia - per cui penalizzarla equivale a farsi del male da soli, come dimostrato negli ultimi anni (oltretutto col calo delle compravendite lo Stato perde di tassa di registro quello che guadagna con le imposte sulle prime case - proprio come il minor introito Iva malgrado il famoso punto di aumento percentuale), mentre urgerebbe al contrario promuoverla, ad esempio agevolando i contratti d'affitto con riscatto, finendo di sprecare stoltamente il suolo con sempre nuove lottizzazioni, recuperando un immenso patrimonio inutilizzato e vecchio se non fatiscente, con numerosi altri vantaggi complementari - allora, crisi o non crisi, la casa tornerà di nuovo ciò che è sempre stata: un impegno enorme, ma anche una delle cose per cui vale vivere.

L'inflazione a due cifre ha permesso di acquistare case che avevano un prezzo molto più proporzionato alle entrate familiari rispetto ad oggi: pensa come potrebbe essere stato possibile comprare casa con un prestito di mezzo miliardo di lire (250.000euro) con interesse annuo del 15%
Trent'anni fa comunque tutto, indistintamente tutto, era increscita: ogni attività intrapresa era un successo, per i dipendenti aumenti di stipendio tutti gli anni, le aziende assumevano ogni profilo professionale e questo dava fiducia nel futuro perché con questa logica, quello oggi costava uno, un domani aveva un valore maggiore.
Ma dall'entrata dell'euro e dall'introduzione della globalizzazione è tutto radicalmente cambiato: gli stipendi sono rimasti al palo, posti di lavoro sono stati persi grazie allo spostamento delle attività nei paesi a basso costo ed i signori "che contano" hanno messo in essere delle vere e proprie manovre speculative per svuotare le tasche della gente. Il modo più facile ed immediato per farlo è passato attraverso il mercato immobiliare: vendere case a prezzi esorbitanti, complici un costo del denaro ridotto all'osso, un crollo della fiducia negli investimenti finanziari e soprattutto l'illusione di una perenne rivalutazione in un'epoca nella quale si stava per entrare totalmente differente rispetto a quella già chiusa da almeno un decennio.
Io credo che tu sbagli di grosso ad aspettare una presa di coscienza da parte dei politici e che essi si rendano conto che l'edilizia è il motore dell'economia.
Ai nostri politici interessa esclusivamente la loro ricchezza e la tutela dei propri bacini elettorali: l'Italia oramai è ridotta ad uno stato da terzo mondo in cui si fa propaganda elettorale sbandierando aumenti di salari di 80 euro lordi mensili nel migliore dei casi a fronte di una spesa pubblica di 800.000.000.000 (ottocento miliardi di euro) annui, la vendita di qualche decina di auto che nessuno vuole a fronte di un parco auto blu di 200.000 unità e imminente acquisto di qualche altro centinaio.
In quest'ottica non ha alcun senso preoccuparsi di affitti a canone concordato, nuovi piani di sviluppo dell'edilizia quando esistono quartieri fantasma e decine di migliaia di case sfitte e/o invendute etc etc.
Questi sono i nodi venuti al pettine conseguenza di un modus operandi basato su raccomandazioni, favoritismi e clientelismi che non verrà di certo cambiato oggi che ancora quasi la metà della popolazione riesce a vivere bene perché quello che ha non lo deve ai suoi sforzi ma a qualche santo in paradiso.
Non credo poi che l'edilizia debba considerarsi il motore dell'economia, piuttosto dovremmo limitarci solo copiare dagli altri paesi investendo in ricerca e sviluppo ma neanche questo si è in grado di fare. Del resto ricerca e sviluppo richiedono formazione preparazione e investimenti in alcuni casi a fondo perduto: troppo difficile e troppo sfidante per chi si è arricchito con calcestruzzo, tondini, ruspe investendo per avere in ritorno il quadruplo o più.
Dulcis in fundo: se ci siamo ridotti a dire che vale la pena vivere per fare sacrifici finalizzati all'acquisto di una casa,ebbene, io credo che tu non solo non abbia mai scambiato due parole con un cittadino che non sia italiano (che ti prenderebbe per pazzo), ma non hai neanche mai messo un piede al di fuori dell'Italia. Questa cosa poi, detta di questi tempi cui la "barzelletta Italia" fa ridere anche persone dei paesi sottosviluppati dell'altro emisfero e in cui l'emigrazione dei giovani laureati ha subito un'impennata pazzesca, evidenzia un miopismo ancora più limitante

mauro
21 Aprile 2014, 21:18

Ecco una notizia che conferma quello che sostengo a proposito dell'opportunità di comprare una casa:

http://economia.ilmessaggero.it/economia_e_finanza/crisi_lavoro_famigli…

Lo stato attuale dell'Italia è ben lungi dall'intravedere la fine della crisi e il nostro caro matteuccio, anziché tagliare privilegi e sprechi ne tira una fuori dal cilindro che sa molto di recupero dei mancati introiti per la supposta evasione del canone rai (della serie: il fondo del barile primao poi si bucherà).

http://www.informarexresistere.fr/2014/04/18/una-nuova-tassa-quella-sul…

Con queste prospettive credo che la cosa migliore sia farsi venire una buona idea per portarsi fuori dall'Italia i propri risparmi prima che a questi "signori" vengano in mente idee troppo malsane

per commentare devi effettuare il login con il tuo account