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Alluvione Genova, la Liguria in ginocchio proprio mentre partiva la campagna #italiasicura

A segnare l'alluvione di Genova c'è anche un paradosso. Le forti piogge che hanno causato l'esondazione del torrente bisagno e del rio feregiano, mettendo dopo tre anni nuovamente in ginocchio la Liguria, sono arrivate in concomitanza con il lancio della campagna istituzionale #italiasicura, a cura della presidenza del consiglio, contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche e per il coordinamento e impulso nell'attuazione di interventi di riqualificazione dell'edilizia scolastica

Dopo le 23 di giovedì scorso a Genova il bisagno ha superato gli argini nella zona di borgo incrociati, allagando via canevari e la zona di sant'agata, dove l'acqua ha raggiunto anche la stazione brignole e la zona di viale brigate partigiane. L'esondazione ha fatto una vittima. La pioggia ha colpito duramente anche il levante della provincia di Genova. Dopo quattro giorni in città continua lo stato di allarme: mentre i cittadini sono impegnati a sgomberare case e abitazioni dal fango, ci si prepara ad affrontare una nuova perturbazione

In questa drammatica situazione, le famiglie evacuate sono un centinaio e il comune ha annunciato la sospensione per chi ha subito danni di tasi, imu e tari. A preoccupare non sono solo le abbondanti piogge, si teme anche il pericolo frane. Il vicesindaco Stefano bernini ha fatto sapere: "abbiamo già avviato molti interventi di somma urgenza per una cifra che supera i 150 milioni di euro"

Dalla notte di giovedì scorso si è assistito a un continuo scaricabarile, ma soprattutto si è levata una domanda che è rimasta senza risposta: cosa è stato fatto dall'alluvione del 2011 per mettere in sicurezza la città? lo scorso febbraio un rapporto ance-cresme ha portato alla luce una situazione preoccupante: se tra il 2002 e il 2006 si sono verificati poco più di 100 eventi dannosi provocati da frane, alluvioni e allagamenti, nel 2013 se ne sono contati 351 e solo nei primi 20 giorni del 2014 se ne sono registrati 110

Il rapporto ha quindi evidenziato che il costo complessivo dei danni provocati da terremoti, frane e alluvioni, dal 1944 a oggi è pari a 242,5 miliardi di euro, circa 3,5 miliardi all'anno e che a nulla sembra essere servito il lancio, nel 2009, del programma speciale per la tutela del territorio finanziato con 2,1 miliardi di euro, di cui 1 miliardo messo a disposizione dal cipe e ulteriori fondi dal ministero dell'ambiente e dalle regioni

Il programma, infatti, prevede 1.675 interventi su tutto il territorio nazionale, con fondi concentrati soprattutto in Sicilia, Calabria, Campania, Lombardia e Puglia, ma a distanza di cinque anni solo il 4% delle opere è stato completato

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