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I vantaggi e i rischi del comprare una casa seguendo l’istinto
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Immaginate di voler comprare un appartamento e di aver già visto dieci immobili. Nella testa ci sono un gran numero di informazioni, ma c’è anche tanta confusione. Quale sarà il migliore? C’è qualcosa che mi è sfuggito? Gli psicologi ritengono che quando ci troviamo di fronte a una scelta difficile, a volte il nostro subconscio prende le decisioni migliori.

Ecco cosa è accaduto al professore Ap Dijksterhuis dell’Università Radboud in Olanda. Recatosi ad Amsterdam per prendere il suo posto di docente, ha dovuto comprare immediatamente una casa. In un saggio sull’inconscio, ha scritto: “Gli appartamenti erano costosi e difficili da acquistare. Gli agenti immobiliari invitavano tutti gli interessati nello stesso momento, in modo che il primo che faceva un’offerta si prendeva la casa”.

Dijksterhuis ha dato una rapida occhiata all’appartamento e al bagno e ha fatto un’offerta. Uscito dalla porta si è poi reso conto del debito contratto. E la notte non è riuscito a dormire. Ma ora pensa di aver preso la decisione giusta. In un articolo accademico che esamina la precisione delle decisioni inconsce, ha spiegato: “Ho pensato che mi piaceva e che dovevo prendere una decisione rapida”.

Questo fatto lo ha spinto a condurre uno studio all’università. Ha selezionato un gruppo di volontari che ha dovuto scegliere tra diversi appartamenti, basandosi su criteri professionali. Secondo la rivista New Scientist, Dijksterhuis ha scoperto che i volontari hanno fatto scelte migliori quando hanno spostato l’attenzione poco prima di prendere la decisione. Quando hanno messo la loro mente al livello di incoscienza, hanno scelto con maggiore affidabilità rispetto a quando hanno ragionato in modo consapevole.

Il modo in cui il cervello elabora le informazioni e decide è stato oggetto di numerosi studi condotti da psicologi e neuroscienziati. La mente ha due modi di reagire: veloce e lento. La modalità veloce si mette in funzione quando dobbiamo reagire a un pericolo imminente, come ad esempio evitare un ostacolo sulla strada. L’altra è quella che viene utilizzata quando si ragiona prima di prendere una decisione importante, per esempio sposarsi.

Quando usare le due modalità?

In generale, si tende a pensare che l’inconscio funzioni meglio quando non si tratta di decisioni vitali. Ma Freud sosteneva il contrario. “Nel prendere una decisione di minore importanza – ha detto Freud –, ho sempre trovato vantaggioso considerare tutti i pro e i contro. Ma nelle questioni vitali, la decisione deve arrivare dall’inconscio, da qualche luogo dentro noi stessi”.

Qualcosa di simile accade con i calciatori. Quando si trovano davanti a una situazione critica, gli allenatori gridano di non pensare, di giocare in modo istintivo. Se pensano troppo ai passaggi o al gioco, rischiano di sbagliare.

Il premio Nobel Daniel Kahneman ha definito il modo di pensare veloce “Sistema 1” e quello lento “Sistema 2”. Il Sistema 1 serve per risolvere i problemi in modo rapido, come l’acquisto sbrigativo effettuato entrando in un negozio o calciare il pallone senza pensare. E’ pieno di “impressioni, intuizioni, intenzioni e sensazioni”. Il Sistema 2 si manifesta quando il Sistema 1 si scontra con un problema più grande, come valutare se vale la pena acquistare un immobile. Focalizza l’attenzione perché la spesa e il rischio sono maggiori.

Ma quando abbiamo molte informazioni difficili da processare, è l’inconscio a poter dare una risposta. Questo è quello che voleva mostrare lo studio dell’olandese Dijksterhuis.

Tale situazione è stata vissuta da molte coppie nel momento in cui hanno dovuto decidere se acquistare un appartamento o un altro. A volte, uno dei due opta per una casa siegando il perché. Ma l’altro risponde: “Forse hai ragione, ma il mio istinto mi dice che nell’altro qualcosa non va”.

Queste frasi vengono pronunciate quando l’inconscio ha lavorato per conto suo e ha inviato un messaggio alla coscienza senza averlo “decodificato”. Nel corso del tempo, è possibile che quella intuizione si trasformi in realtà, magari nel momento in cui la coppia scopre un dettaglio dell’appartamento che era rimasto nascosto.

Gli esperti come Dijksterhuis lo chiamano “pensiero inconscio” e ha a che fare con la capacità autonoma della mente di elaborare le informazioni in parallelo. Questo non vuol dire che lo stato di coscienza sia inadatto per prendere decisioni. Quando c’è un sovraccarico di informazioni, è possibile che l’inconscio debba prendere il controllo. Sono quei momenti in cui diciamo: “Sono saturo di informazioni”,  “Non so cosa fare con così tanti dati”.

“La coscienza può soffrire di una interruzione di energia quando viene esercitata una pressione eccessiva su una capacità limitata”, ha affermato Dijksterhuis nel suo studio. Forse un aiuto che proviene dall’inconscio è utile in questi casi.

Bisogna però ricordare che l’acquisto di una casa è la più grande spesa che una persona si trova ad affrontare nella vita. L’ideale è prendere questa decisione con calma, liberare la mente e analizzare a fondo la cosa senza pressione. “Per affrontare un particolare problema, è probabile che [la coscienza] sia una buona risorsa”.

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