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Affittare agli studenti, un business potenzialmente in crescita ma ancora poco sfruttato. A che punto è la situazione in Italia? Ne abbiamo parlato con Simone Cesana, ad di Phosphoro.com.

Affitti per studenti a Trento, verona, Pisa e Milano

Phosphoro è una società di gestione immobiliare originaria di Trento e operativa in diverse città. Il suo business è quello di gestire gli affitti per conto dei proprietari che vi si affidano, con una specializzazione particolare in locazione condivisa e relativa contrattualistica. Il sito per gli annunci Phosphoro.com serve da piattaforma di riferimento per le transazioni e per la raccolta dei dati di mercato.

“Per ora lavoriamo prevalentemente su Verona, Milano, Pisa e naturalmente Trento, - spiega l’Ad Simone Cesana - ma l’obbiettivo è di espandersi ad altre città, dapprima nel centro nord, per ragioni logistiche, e poi anche al sud, dove le dinamiche di mercato non sono poi molto differenti”.

Quali case affittare agli studenti

Il business di Phosphoro è quello di aggiudicarsi palazzine e appartamenti da prendere in gestione, convertendoli allo standard studentesco di concerto con i proprietari, creando una situazione quanto più possibile all’ideale per gli studenti. “Spesso – afferma l’amministratore delegato, - l’approccio al mercato è molto tradizionale: appartamenti vecchi, utenze intestate a chi si accolla l’affitto, arredamento vetusto. Phospshoro si impegna invece ad intestarsi tutte le utenze e si occupa della ristrutturazione dell’appartamento secondo precisi standard, compreso l’arredamento, lasciando indipendenza contrattuale agli studenti”.

Che genere di prodotto si trova? “Non è sempre facile trovare la qualità – risponde Cesana. - Si tratta di solito di appartamenti privati da adattare ad uso studentesco. Per gli appartamenti piccoli aumentano poi anche i prezzi di riferimento, mentre i più competitivi sono quelli di più stanze”.

A Pisa i canoni d'affitto per studenti sono bassi

Quali sono le caratteristiche delle città nelle quali opera Phosphoro? “Pisa è la città più universitaria d’Italia, - afferma Cesana. – Con i suoi 40 mila studenti su 110 mila abitanti la concentrazione di studenti è alta, e tuttavia i prezzi di locazione molto bassi e si discostano pochissimo dalla media. Parliamo di cifre intorno a 250-300 euro media mensili per una stanza singola. Il prodotto disponibile è tendenzialmente datato e poco tecnologicamente avanzato ma si tratta comunque di un mercato molto dinamico”.

Per quanto riguarda le altre città? “Verona, pur avendo 20 mila studenti, è più grande ma ha prezzi che anche in questo caso si aggirano sui 300 euro per stanza – descrive Cesana. - A Trento invece i canoni sono in risalita: con 100 mila abitanti e 15 mila studenti troviamo picchi da 440 euro mensili per stanza, ma con prezzi medi sempre non oltre i 350 euro al mese”.

Affitti per studenti a Milano

Milano è naturalmente un mercato a parte. “Nel capoluogo lombardo troviamo picchi da 700 euro mensili per stanza singola, mentre in media parliamo di 510 euro, a cui vanno aggiunti 50-80 euro mensili di spese in più, - spiega Cesana. – Le spese condominiali in particolare incidono molto, essendo spesso presente il portierato e altri servizi”. In un’analisi redatta per Milanodabere e per il Corriere della Sera, Phosphoro.com ha calcolato che la presenza degli studenti sotto la Madonnina valga qualcosa come un miliardo di euro tra costi abitativi e indotto. Nel 2015 gli studenti hanno fruttato ai proprietari di case milanesi ricavi da 664 milioni di euro, saliti a 674 milioni nel 2016 e 684 milioni nel 2017. Per il 2018 ci si attendono 697 milioni di euro all’anno.

Affitti per studenti, le prospettive di mercato

Quali margini di sviluppo ci sono per il mercato degli affitti per studenti? “Milano senz’altro è il mercato che offre più opportunità, ma in genere i margini ci sono – risponde l’Ad di Phosphoro. - Gli operatori non sono molti e lo spazio per la crescita c’è. La difficoltà tuttavia cresce con il crescere del numero di immobili in gestione: dopo i 45-50 appartamenti si rischia di non essere in grado di gestire tutte le istanze legate agli affitti, dai contratti ai danni al tenere le fila di unità immobiliari che non sono concentrate in un unico studentato ma sparse su un territorio con caratteristiche diverse.

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