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Evoluzione del prezzo delle case in vendita in Italia
Il grafico dell'evoluzione del prezzo delle case in vendita in Italia idealista/news

I primi tre mesi dell’anno hanno visto un nuovo calo delle abitazioni usate in Italia pari all’1,2%. Tale ribasso porta il prezzo al metro quadro a una media di 1.733 euro/m2, secondo l’indice dei prezzi di idealista. Su base annuale la casa segna un calo del 3,6%.

Per Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’ufficio studi idealista Italia, “i dati confermano la lunga fase di contrazione dei prezzi in atto nel nostro Paese, anche se la domanda ha ripreso da tempo vigore e le erogazioni sono in crescita. Tuttavia, il sistema stenta ancora a smaltire lo stock immobiliare invenduto, sia a livello di aree provinciali che nella maggior parte dei capoluoghi dove vediamo tendenze contrastanti con una prevalenza di zone in calo. Nonostante il potenziale attrattivo della casa, l’auspicata ripresa del comparto stenta e indica che nei prossimi mesi la ripresa del mercato sul fronte dei prezzi sarà lenta”. 

In questo link puoi verificare l'evoluzione di tutti i mercati analizzati:

https://www.idealista.it/sala-stampa/report-prezzo-immobile/

Regioni

Primo trimestre del 2019 all’insegna dei ribassi per 13 regioni italiane: la Campania ha segnato la maggior caduta, con un calo del 3,2%, seguita dalla Lombardia (-2,9%) e dal Molise (-2,2%).

Tra le macroaree in controtendenza guida il Friuli Venezia Giulia, con un prezzo di richiesta in aumento del 6,9%, davanti a Valle d’Aosta (2,9%) e Basilicata (1,5%)

La Valle d’Aosta (2.611 euro/m2) scavalca la Liguria (2.545 euro/m2), balzando al primo posto della graduatoria dei prezzi regionali, sul terzo gradino del podio c’è il Trentino-Alto Adige con 2.393 euro al metro quadro. Una graduatoria che vede i valori più bassi in Calabria e nel Molise, rispettivamente con 913 euro e 962 euro al metro quadro.

Province

Prezzi in calo nel 62% delle aree provinciali (quasi 1 provincia su 3), con oltre la metà delle variazioni negative del periodo superiori al 2%. Le percentuali di ribasso maggiori si trovano in provincia di Sondrio (-6,6%), Terni e Viterbo (queste ultime entrambe con -5,3%). Dall’altro lato, Udine (10,1%), Gorizia (5,4%) e Pordenone (3,3%) segnano i maggiori rimbalzi dopo i mesi invernali.

Bolzano (3.334 euro/m2) è la provincia più cara d’Italia. Stando ai dati di idealista, la provincia autonoma altoatesina guida la classifica davanti a Savona (3.278 euro/m2) e Firenze (2.792 euro/m2). Nella parte bassa della classifica, la provincia più economica è sempre Biella (665 euro/m2), mentre salgono a 22 le macroaree dove i prezzi di richiesta non superano i mille euro al metro quadro, segnale anche questo delle difficoltà ad avviarsi verso la ripresa dei valori.

Capoluoghi

Capoluogo per capoluogo il trend al ribasso riguarda 64 centri sui 102 monitorati. Tra questi è Terni la città che ha registrato la peggiore performance del trimestre con un calo medio del 10,3%, seguita da Teramo ed Enna, rispettivamente con ribassi del 6% e del 5,4%. Dall’altro lato del ranking, Gorizia (6,6%) guida la graduatoria degli incrementi dei capoluoghi italiani seguita da Firenze (3,2%) e Parma (3,1%).

Tra i grandi mercati, bene Torino (2,5%) e Bologna (0,7%); pressoché stabile Roma (0,1%); ribassi a Milano (-2,7%) e a Napoli (-4,1%),

Venezia (4.407 euro/m²) rimane la piazza con i metri quadri più cari, davanti a Firenze (3.789 euro/m²) e Bolzano (3.487 euro/m²), che precede a sua volta Milano (3.143 euro/m²). Nella parte bassa del ranking dei valori troviamo Ragusa (879 euro/m²), Caltanissetta (788 euro/m²) e il fanalino di coda Biella con i suoi 731 euro al metro quadro.

L’indice dei valori immobiliari di idealista*

A partire dal rapporto relativo al primo trimestre del 2019, abbiamo aggiornato la metodologia per l’elaborazione del nostro indice dei prezzi. Dopo l’integrazione di idealista/data, un’apposita divisione specializzata nella gestione di grandi volumi di informazioni e nel data modeling, è stata introdotta una nuova metodologia di calcolo che rende la nostra analisi dell'evoluzione dei prezzi, specialmente in aree di piccole dimensioni, ancora più robusta che in passato. Per evitare salti nella nostra serie, i dati dal 2007 sono stati ricalcolati con la nuova metodologia.

Su raccomandazione del team statistico di idealista/data, aggiorniamo la formula per indicare il prezzo medio con maggiore certezza: oltre a eliminare gli annunci atipici e con i prezzi fuori mercato, calcoliamo il valore mediano invece del valore medio. Con questo cambiamento, oltre ad affinare ulteriormente il nostro indice rendendolo più prossimo alla realtà del mercato, omologhiamo la nostra metodologia agli standard internazionali per ottenere i dati immobiliari.

Da questo momento includiamo nell’analisi la tipologia di case unifamiliari (viletta o chalet) e scartiamo gli immobili di qualsiasi tipo che sono stati nel nostro database per molto tempo senza ottenere interazioni utente. Il rapporto è sempre basato sui prezzi di offerta pubblicati dagli inserzionisti di idealista.

Il report completo è consultabile qui.

Nuova metodologia di calcolo*

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5 Commenti:

oreste
23 Aprile 2019, 15:02

Nessun politico ha mai avuto il coraggio di eliminare il disastro di Monti.

camillo
24 Aprile 2019, 4:56

I prezzi devono ancora calare di tanto per raggiungere valori in linea con la miseria del potere di acquisto dato dal lavoro, e non dal debito tombale con una banca. I prezzi folli che abbiamo in Italia sono frutto dell'irrisoria tassazione sugli immobili rispetto al resto dei Paesi Europei. Preferiscono ammazzare di tasse chi lavora, disincentivando l'impresa e suicidando il tessuto imprenditoriale ed economico italiano, che tassare in maniera equa i mattoni.

Cambiando la base imponibile il risultato non cambia. Le tasse sono troppe. Di equo nella tassa sui mattoni non c’è proprio nulla. Chi ha acquistato mattoni li ha fatto, fino a prova contraria, con denaro tassato. Chi specula in finanza paga tasse sul reddito vero non fittizio come quelle sulla casa.

Mario
26 Aprile 2019, 16:39

Tenete duro non comperate che tra poco le case ve le regalano.

Mariagrazia
26 Aprile 2019, 17:05

Da non esperta direi che se cambia la demografia (famiglie molto più piccole anche solo rispetto a 40 anni fa, persone più anziane e quindi con necessità di non avere barriere architettoniche, più individui che si spostano e quindi richiesta di alloggi temporanei) e se la maggior parte delle case usate in vendita sono state costruite per tutt'altra popolazione con tutt'altre esigenze, è inevitabile che i prezzi continuino a calare. In realtà bisognerebbe demolire e ricostruire gran parte degli edifici della seconda metà del novecento che, oltre a tutto, si sono rivelati molto più inadeguati di quel che si pensava per esempio rispetto alle caratteristiche di isolamento e all'antisismico. Ma siccome sono spesso condomini è molto difficile. Quindi i prezzi continueranno a scendere. Ma non (o non solo) per la crisi, per le tasse , per i governi o per altre questioni contingenti. Proprio perchè questo genere di case non vanno più bene per questo genere di abitanti.

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