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L’anno accademico sta per cominciare e il settore dello student housing è in fermento, ora più che mai, sfidato dal fenomeno degli affitti brevi. Maurizio Carvelli (Camplus) ne ha parlato a idealista/news a margine del 27° Forum di Scenari Immobiliari.

“Sarà un altro anno effervescente dal punto di vista della domanda di posti letto da parte di studenti italiani e stranieri, - ha dichiarato Carvelli ai nostri microfoni. - In quasi tutte le città universitarie notiamo un incremento delle immatricolazioni anche da parte di studenti stranieri”.

Come risponde l’offerta di student housing? “C’è una precisa attenzione da parte degli operatori ad aumentare l’offerta di posti letto. Sono nati molti professionisti nel nostro settore, nel quale eravamo soli fino a poco tempo fa, che portano ad un incremento dell’offerta. È quindi molto importante, come in tutti i mercati in cui si realizzano queste due condizioni (aumento sia di domanda che di offerta), che a crescere ora sia la qualità”.

Come migliorare la qualità degli alloggi per studenti? “Si fa più selezione, sul mercato si trovano strutture più specializzate e la qualità è rappresentata da due fattori: lo stato dell’appartamento in sé e i servizi che accompagnano la persona all’interno della sua community”.

Gli affitti brevi sono un aiuto o un ostacolo allo student housing? “Sono un ostacolo in quanto hanno interesse ad un ricambio continuo di clientela. Mentre lo studente ha bisogno almeno di tre mesi se è straniero e viene in Italia, sei mesi se è un italiano che vorrà andare all’estero, nove mesi se resta in Italia. Lo student housing in altre parole è un affitto breve, ma non così breve. Quindi il fenomeno dello short rental rischia di remare contro allo student housing”.

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