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Le grandi città che accolgono più inquilini provenienti da fuori
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Nel primo semestre del 2020, quello caratterizzato dalla pandemia e dal post lockdown, da dove provengono gli inquilini che cercano casa nelle grandi città? Lo ha analizzato un report dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa.

Nel dettaglio, lo studio si è concentrato sulle locazioni realizzate attraverso le agenzie Tecnocasa e Tecnorete in alcune grandi città italiane nel primo semestre del 2020. Per ogni città si è calcolata la percentuale di inquilini già residenti, la percentuale di persone che hanno affittato in città arrivando dall’hinterland e la percentuale dei provenienti da altre province italiane.

Nonostante l’ormai famoso effetto covid, i risultati di questa ricerca non si discostano eccessivamente rispetto a quanto registrato nel 2019. Forse è ancora presto per quantificare il reale impatto sul mercato delle locazioni, visto che probabilmente sarà più evidente nei prossimi mesi.

L’analisi del mercato delle locazioni del primo semestre del 2020 segnala Milano e Torino come le metropoli con le percentuali più alte di locazioni da parte di persone in arrivo da altre province (stessa tendenza riscontrata 12 mesi fa). A Milano, il 27,1% dei contratti d’affitto riguarda persone in arrivo da province diverse da quella milanese (un anno fa il dato era del 28,1% ma tutte le metropoli analizzate hanno evidenziato una contrazione).

Entrando nel dettaglio, a Milano si registra il 68,8% di affitti da parte di residenti, il 27,1% di affitti da parte di persone in arrivo dalle diverse province e il 4,2% in arrivo dall’hinterland. Rispetto allo stesso periodo del 2019, però, la percentuale di inquilini in arrivo da altre province è in calo (-1%), come quella degli inquilini in arrivo dalla provincia di Milano (-0,3%). Aumenta, invece, la percentuale di nuovi inquilini già residenti in città (+1,3%).

Discorso simile per Torino, che evidenzia alte percentuali di inquilini in arrivo da fuori città: il 63,5% delle locazioni riguarda persone già residenti a Torino, il 25% degli affitti è stato concluso da soggetti in arrivo da altre province e l’11,5% arrivano dall’hinterland. Rispetto a 12 mesi fa si evidenzia comunque un aumento della percentuale di inquilini già residenti in città, si passa infatti dal 59,6% all’attuale 63,5%.

Roma fa registrare un 82,2% di inquilini che già vivevano nella capitale, mentre gli inquilini in arrivo da altre province e dall’hinterland si aggirano rispettivamente al 15,6% ed al 2,2%. Anche in questo caso rispetto ad un anno fa diminuiscono le percentuali di persone in arrivo da fuori città, mentre aumenta la percentuale di nuovi inquilini già residenti a Roma (+3,9%).

Napoli e Palermo sono le città che segnalano le percentuali più basse di affitti conclusi da persone in arrivo da altre province, rispettivamente solo l’1,8% ed il 3,6%. La maggior parte degli inquilini è già residente in città, in entrambe le città infatti si tocca il 91,1%. Si tratta quindi di mercati alimentati soprattutto da coppie e famiglie già residenti in città, mentre si registra una bassa presenza di lavoratori trasfertisti e di studenti universitari. A Napoli, rispetto ad un anno fa, la percentuale di inquilini in arrivo da altre province è diminuita del 2,7%, a Palermo dell’1,1%.

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