Case di nuova costruzione: previsioni di mercato tra incertezza geopolitica e inflazione

In un contesto di incertezza legato sia alla guerra in Ucraina che alla crisi di governo, l’inflazione continua a salire determinando variazioni importanti nei costi dei materiali da costruzione. Il tutto in uno scenario post-pandemico che aveva già cambiato le esigenze dell’abitare. Cosa significa questo, soprattutto per chi desidera acquistare una casa di nuova costruzione? Ne abbiamo parlato con l’Ad di Abitare Co., Giuseppe Crupi.

Qual è la situazione del mercato immobiliare di nuova costruzione ad oggi?

Abitare Co. è specializzata in residenziale di nuova costruzione su Milano: quest’anno, il primo trimestre della città è stato straordinario con 7800 transazioni, +36 per cento rispetto al 2021, - sottolinea Crupi. - Ma anche a livello Italia i risultati sono stati molto buoni, con 182 mila transazioni e un +12 per cento annuo. Il secondo trimestre ha visto però un rallentamento legato molto alla crisi della guerra in Ucraina che ha condizionato molto l’aspetto costi, materiali, trasporti ecc. Notiamo una  domanda sempre molto forte ma l’offerta di nuove costruzioni è scarsa, mentre i tempi di vendita e trattativa si sono allungati. Per noi ad esempio solitamente era facile piazzare il 70 per cento dei cantieri nei primi 90 giorni; oggi siamo a 180 giorni.

Da cosa dipendono questi cambiamenti nel mercato immobiliare del nuovo?

Il costo dei materiali e l’inflazione, oltre ai tassi di interessein aumento, a breve porteranno qualche cambiamento in tema di target di chi compra casa, specialmente di nuova costruzione. Una nuova costruzione ad esempio a Milano costa tra i 4 e i seimila euro al metro quadro; i clienti si troveranno a dover sostenere costi più alti e mutui a tassi maggiori, e questo farà la differenza. A breve non vedo soluzioni almeno che la guerra in Ucraina non porti un cambiamento verso una maggiore stabilità geopolitica.

Qual è il legame tra incertezza geopolitica e acquisto di casa?

Il legame tra incertezza e acquisto è legato alla situazione economica. Poniamo il caso di Abitare Co. che tratta cantieri solitamente in consegna entro due anni: non tutti hanno la certezza della propria disponibilità economica e della propria capacità di far fronte alle spese entro quel periodo. A maggior ragione a fronte di una inflazione e di tassi in rialzo come quelli odierni. Un modello che si ripercuote anche sulla società: non si sa nemmeno se la propria situazione lavorativa sarà la stessa nel tempo, e quindi si tende ad aspettare prima di acquistare. Ma in questo momento è una preoccupazione latente perché abbiamo ancora una domanda molto forte.

Come è cambiata la domanda di casa dopo il covid?

Dopo il covid molto è cambiato nella domanda di casa. Cambia il layout richiesto ad esempio: l’acquirente guarda meno alla location e più ai metri quadri, ci si sposta anche dal centro città a patto che la casa sia più vivibile e con servizi adeguati. La casa è vista come un bene da tenere a lungo, non esiste più, anche per le giovani coppie, l’idea di una casa da prendere e cambiare dopo pochi anni. Si vuole una casa in cui stare bene quindi è importante la luce, i serramenti, la sicurezza, l’uso di materiali anche ecologici. Dopo il covid è importante anche una casa in cui si respira bene, con adeguati impianti di areazione e aree verdi. E poi c’è l’aspetto dei servizi.

Quali servizi sono richiesti in particolare?

La socialità anche all’interno di un condominio, il covid ci ha ricordato, è importante. Sono quindi importanti i servizi condivisi nel condominio come lo spazio wellness e fitness, le aree giochi per i bambini. E poi l’area delivery e storage per ricevere i propri pacchi acquistati tramite ecommerce. Si tratta di servizi sia per chi acquista che per chi affitta. Il cliente in ogni caso cerca questo tipo di servizi, le case del domani vanno pensate in questo modo altrimenti non risponderanno ai trend che si stanno delineando in questo momento.