Il sostituto d'imposta può rifiutarsi di corrispondere i rimborsi a un dipendente tramite una comunicazione di diniego del 730
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diniego 730/4 2023
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Claudia Mastrorilli
Claudia Mastrorilli (Collaboratore di idealista news)

Il datore di lavoro, in qualità di sostituto d’imposta, è solitamente obbligato ad effettuare le operazioni di conguaglio. Esistono però due situazioni in cui può sottrarsi da questo dovere: la prima riguarda i rapporti di lavoro mai esistiti con il contribuente, segnalati erroneamente. La seconda opzione, il diniego 730/4 del dipendente, se il rapporto lavorativo è cessato nel 2023, è disponibile quando si supera la data limite di consegna della dichiarazione dei redditi.

I dinieghi del 730 possono essere comunicati dal sostituto d’imposta a fronte di queste motivazioni ma ci sono dei tempi tecnici da rispettare prima che la segnalazione di diniego 730 all’Agenzia delle Entrate non sia più valida. Allo stesso modo, il contratto lavorativo del dipendente cessato nel 2023 e il rimborso in 730 per quest’ultimo possono essere regolarizzati a seguito della comunicazione del datore di lavoro.

Diniego 730/4: cos’è?

Il diniego 730/4 è una procedura attivata dal sostituto d’imposta di un contribuente che presenta una dichiarazione dei redditi, da cui possono emergere crediti da riscuotere o debiti da estinguere. Il datore di lavoro può sottrarsi dall’operazione di conguaglio, ossia la consegna del rimborso solitamente effettuata in una busta paga del dipendente. Disponibile anche nell’anno 2022, il diniego 730/4 è la rinuncia del datore di lavoro al prendersi carico di questi conguagli di assistenza fiscale in quanto non ritiene che siano di sua responsabilità.

Come si arriva al diniego 730/4? A seguito della dichiarazione dei redditi da cui emergono debiti o crediti, l’Agenzia delle Entrate inoltra il modello 730/4 al sostituto d’imposta indicato in 730, il quale potrà procedere a presentare il diniego del 730/4 all’Agenzia delle Entrate entro 5 giorni dalla ricezione.

È giusto ricordare che, ad esempio, un diniego per 730 del 2022 inoltrato erroneamente dall’azienda non è annullabile né modificabile e sarà compito del lavoratore dipendente confermare il sostituto d’imposta nella dichiarazione integrativa dell’anno successivo.

Comunicazione del diniego 730/4

Per le aziende intenzionate a presentare un diniego per 730 del 2023, da quando si può fare? Il procedimento per la comunicazione di dinieghi del 730 è attivo dal 5 luglio, stessa data stabilita per le comunicazioni di diniego 730/4 nell’anno 2022, solo in presenza di un risultato di dichiarazione dei redditi elaborato dall’Agenzia delle Entrate, il cosiddetto modello 730 4. che esplicita l’importo dei conguagli.

Il diniego del 730/4 2023 all’Agenzia delle Entrate può essere consegnato secondo due modalità, indicate direttamente sul loro sito web:

  • usando il servizio “Comunicazioni di diniego” nella categoria “Dichiarazioni” dell’area autenticata;
  • trasmettendo su file seguendo le istruzioni presenti sul sito dell’Agenzia delle Entrate nella pagina di ricezione dei modelli 730/4.

In particolare, il fac simile della lettera di diniego del 730 è disponibile grazie a un software distribuito dell’Agenzia delle Entrate, gratuitamente scaricabile dal 2019, che permette la visualizzazione e la stampa di questi documenti di cui si serviranno i sostituti d'imposta.

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Dipendente cessato nel 2023 e diniego 730/4

Tra le motivazioni di rifiuto di distribuzione dei conguagli a debito o a credito per un dipendente che li registra in dichiarazione dei redditi, oltre alla possibile indicazione errata del contribuente è possibile che ci sia stata un’interruzione del rapporto lavorativo prima della distribuzione dei conguagli e del completamento dell’operazione. Se il contratto di lavoro è terminato prima del 1° aprile (data per la consegna del 730), il sostituto d’imposta può rifiutarsi di versare i conguagli.

La situazione è diversa per diniego del 730/4 per dipendente cessato nel 2023 ma dopo il 1° aprile:

  • in caso di conguaglio a credito, il datore di lavoro dovrà versare il conguaglio e accumulerà un credito con l’Agenzia delle Entrate, decurtabili dalle imposte versate per conto degli altri dipendenti;
  • se invece si ha un conguaglio a debito, l’azienda comunicherà all’ex dipendente gli importi dovuti e quest’ultimo li verserà servendosi del Modello F24 oppure, se si parla di lavoratore in aspettativa, potranno essere trattenuti nelle buste paga con un interesse crescente dello 0,40% a partire dal primo mese utile in cui tornerà a lavorare.

Già nel 2022, il diniego del 730 per dipendente cessato era un’opzione concessa all’azienda non tenuta all’effettuazione dei conguagli.

Diniego 730/4 oltre i 5 giorni: sanzioni

Le operazioni di conguaglio, uno dei compiti del datore di lavoro con funzione di sostituto d’imposta, potrebbero non essere state portate a termine per diverse ragioni: è possibile che il sostituto d’imposta ritenga di non essere più a carico del contribuente che lo ha segnalato in dichiarazione dei redditi come sostituto; un altro caso è quello in cui il diniego del 730 sia presentato dopo il limite dei 5 giorni. Il DL 241/1997, all’art. 39, ha stabilito delle sanzioni per i sostituti d’imposta incapienti o in ritardo con la consegna di diniego del 730 all’Agenzia delle Entrate, che partono da 258 euro e arrivano fino a 2.582 euro.

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In presenza di un diniego del 730, il soggetto che richiede il conguaglio per le sue prestazioni lavorative deve consegnare il modello integrativo di 730 di tipo 2 a un CAF, a un professionista abilitato per la ricezione o in via telematica all’Agenzia delle Entrate.

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