I bunker antiatomici, concepiti originariamente per scopi militari, hanno assunto un'importanza crescente anche per i civili, specialmente in un'epoca caratterizzata da crescenti tensioni internazionali e minacce terroristiche come quelle che si stanno vivendo oggi. Per tale motivo, per la prima volta in Italia, nasce a Brescia sulle colline di Brione un villaggio bunker antiatomico, con 8 unità scavate a 5 metri di profondità su un lotto di 2700mq. Ma cosa prevede e come funziona?
Cos'è un bunker antiatomico?
I bunker o rifugi antiatomici sono degli edifici sotterranei costruiti ad hoc per garantire alle persone una misura estremamente efficace di protezione in caso di attacco nucleare, evitando così la possibilità di essere contaminati da radiazioni nucleari, una preoccupazione comune in passato per chi ha vissuto le tensioni internazionali durante la Guerra Fredda ma anche in un contesto di crescente incertezza politica come quello odierno.
La protezione fornita da un bunker antiatomico va comunque ben oltre il semplice riparo dall'onda d'urto di una detonazione nucleare. Le pareti spesse di cemento armato e acciaio che lo caratterizzano sono progettate per resistere al calore estremo e alle radiazioni, assicurando che chi vi si rifugia possa sopravvivere a lungo termine. Oltre alla robustezza della struttura, un altro aspetto cruciale di questi bunker è la capacità di filtrare e purificare l'aria, grazie ai sistemi di ventilazione avanzati che permettono all'aria al loro interno di restare respirabile. Hanno inoltre degli spazi ad hoc che consentono l'approvvigionamento di cibo e acqua in quantità adeguate a sostenere chi vi abita per settimane, in alcuni casi anche mesi.
Non mancano dei sistemi di comunicazione essenziali che danno ai rifugiati la possibilità di mantenere un contatto con il mondo esterno, ricevere aggiornamenti sulla situazione e comunicare con i soccorritori. Fondamentalmente, anche in uno scenario di isolamento completo, la capacità di ricevere informazioni e di chiedere aiuto può fare la differenza tra la vita e la morte.
L'abitabilità dei bunker è stata notevolmente migliorata nel tempo con l'obiettivo di dare più comfort a chi vi abita: ad oggi, infatti, gli spazi interni dei bunker moderni sono progettati per essere funzionali e confortevoli, con aree dedicate al sonno, alla preparazione dei pasti e all'igiene personale.
Cosa prevede il bunker antiatomico di Brescia
Prenderà il via nei prossimi mesi a Brione, nella zona di Brescia e più nello specifico di Franciacorta, il primo villaggio bunker antiatomico italiano, che prevede ben otto alloggi praticamente invulnerabili progettati per proteggere gli abitanti da minacce nucleari e guerre. Situate a una profondità di cinque metri, queste abitazioni verranno realizzate su un lotto di terreno di 2700 metri quadri.
Ogni unità abitativa avrà una superficie di 40 metri quadrati, sufficiente per ospitare fino a cinque persone. I bunker saranno costruiti con pareti di cemento armato spesse 60 centimetri, mentre le porte blindate anti-esplosione, in acciaio e cemento armato, peseranno 1000 chilogrammi e saranno ulteriormente rinforzate con valvole antiscoppio collocate vicino all'impianto di filtrazione dell'aria.
Il villaggio antiatomico bresciano rappresenta una novità assoluta per l'Italia. Sarà una vera e propria piccola città sotterranea, equipaggiata con tutto il necessario per sopravvivere agli effetti di un ipotetico attacco nucleare.
Quanto costa un bunker nel villaggio di Brescia?
Ognuno degli 8 alloggi disponibili nel bunker village di Brescia sarà messo in vendita con un prezzo a partire da 180 mila euro e si vocifera che l'interesse sia già palpabile, con le prime chiamate già registrate dall'agenzia che si occupa della vendita da parte di potenziali acquirenti.
Come deve essere un bunker antiatomico secondo i requisiti della NATO
I requisiti per un bunker antiatomico imposti dalla NATO - il patto Atlantico del quale fa parte anche l'Italia - per garantire la protezione durante attacchi nucleari, includono diversi fattori critici che assicurano non solo la sopravvivenza immediata ma anche il mantenimento di condizioni vivibili per periodi prolungati. Sono:
- Resistenza strutturale: i bunker devono essere costruiti con materiali altamente resistenti come cemento armato e acciaio, con pareti spesse progettate per resistere all'onda d'urto di un'esplosione nucleare e al calore estremo. Le porte blindate anti-esplosione, pesanti migliaia di chili, devono poter sopportare pressioni enormi e impedire l'ingresso di radiazioni.
- Sistemi di filtraggio dell'aria che garantiscono che l'ambiente interno sia sicuro e respirabile, anche quando l'aria esterna è fortemente contaminata.
- Autonomia logistica per garantire la sopravvivenza degli occupanti: i bunker devono essere autosufficienti, con scorte adeguate di cibo, acqua e medicinali per sostenere gli occupanti per settimane o mesi. Devono includere sistemi di generazione di energia così da assicurare ad esempio l'illuminazione e l'elettricità, impianti sanitari efficienti e spazi abitabili adeguati per garantire il benessere psicologico di chi ci vive durante lunghi periodi di isolamento.
Come richiesto dunque dalla NATO, la progettazione e la costruzione di bunker antiatomici moderni seguono standard rigorosi per garantire la massima sicurezza e autonomia. E quelli del progetto di Brescia chiaramente li rispettano, secondo quanto già comunicato.
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