Affacciato sul Golfo dei Poeti, il Giardino di Villa Rezzola a Lerici è uno dei più bei esempi di giardini inglesi del Levante. Dopo un importante lavoro di restaurazione condotto dal FAI- Fondo per l'ambiente italiano, riapre al pubblico sabato 24 maggio.
La storia di Villa Rezzola e del suo giardino
Documentata fin dal '500 la villa nel 1900 fu acquistata da una coppia di facoltosi inglesi, i Cochrane, che adattarono la villa al loro stile e diedero al parco la forma di un tipico giardino all'inglese. Acquistata dalla contessa Mara Braida Carnevale nel 1935 durante un breve periodo fu requisitaa dall'esercito durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 2020 la figlia della contessa la lasciò in legato al FAI perché si occupasse di restaurarla, valorizzarla e aprirla ai visitatori.
Villa Rezzola è un monumento storico che testimona la presenza degli inglesi nel Golfo dei Poeti che ha lasciato un segno importante nell'architettura e nei giardini. E dimostra l'importanza e il valore culturale e ambientale della cura di un giardino.
Il Giardino è uno spazio originale, ricco di specie come un orto botanico, ma affascinante come un angolo di paesaggio, che sembra spontaneo, ma è costruito ad arte, dove spazi più formali, di giardino all’italiana, con prati, siepi, aiuole e viali – tra cui un pergolato di glicine lungo 150 metri -, si alternano a spazi più informali, dove sentieri serpeggiano nel bosco apparentemente selvaggio, tra cui spuntano ninfei, scalinate e belvedere monumentali rivolti a squarci di panorama.
Caratteristica di questo giardino, che denota la sapienza e l’esperienza degli inglesi in questo campo, sono le infrastrutture, funzionali a una gestione efficiente, che oggi si rivela utile ed ecologicamente sostenibile: una grande serra, un ombrario, un semenzaio (che oggi accoglie 18 pannelli fotovoltaici) e un sistema idrico che capta, raccoglie, accantona e distribuisce l’acqua attraverso una fitta rete di canali, collegati a vasche, cisterne e fontane, per sfruttare al massimo la risorsa, a scopo irriguo ma anche ornamentale, il che è tipico dei giardini inglesi.
Il restauro del giardino
Con un investimento di circa 2, 3 milioni di euro, a fronte di un contributo di 2 milioni euro ricevuto nell’ambito del PNRR “Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici”, il FAI ha restaurato e riqualificato 1,5 ettari di aree verdi attorno alla villa.
A questo intervento si sono aggiunti 1,2 milioni di euro di investimenti per completare il recupero di balaustre, scale e belvederi, restaurare e adeguare il casale d’ingresso, dove sono biglietteria e negozio, e realizzare gli altri servizi di accoglienza al pubblico e quelli culturali, oltre che per mettere in sicurezza gli esterni della villa e illuminare il giardino.
Da 400 metri di pergolati recuperati a 18 scalinate in pietra e mattoni restaurate, 12 vasche e fontane riattivate, più di 8.000 tra fiori, arbusti e alberi piantati: sono solo alcuni dei numeri di un gran lavoro, che ha coinvolto in 17 mesi oltre 20 professionisti diversi, dall’agronomo all’archeologo, e oltre 50 maestranze specializzate.
Inaugurazione del Giardino di Villa Rezzola
Inaugurato alla presenza tra gli altri, del presidente FAI, Marco Magnifico, e del Sindaco di Lerici Daniela Bruno, il giardino è stato restaurato e valorizzato, nella vegetazione e nelle architetture, dal pergolato alla serra, e nelle infrastrutture, dai viali alle balaustre, dalle fontane alle scalinate, ai belvedere - riaperti al panorama del mare, che era ostruito dal bosco infittito e inselvatichito -, e dagli impianti idrici a quello per l’illuminazione notturna, progettato dal light designer marionanni.
Secondo le parole del presidente "Questa casa, questo giardino, in questo luogo, con questa vista, con questo clima, con queste muraglie di ficus repens, questi alberi di canfora, di olivo e di agrumi, con questa pergola che per lunghezza mi ricorda la scala sognata da Giacobbe (quella percorsa solo da angeli e che conduce dalla Terra al Paradiso) diventano da oggi – per sempre e per tutti - un luogo destinato a ricordarci ancora una volta che l’Italia è il Paese più bello del mondo e che esserne i figli e diventarne i temporanei custodi è un privilegio di cui ringraziare ogni giorno la sorte.”
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