È possibile sfrattare da una casa popolare una famiglia con figli minorenni. Ma i più piccoli devono essere tutelati
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sfratto case popolari con minorenni
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La presenza di bambini e giovani all’interno di un appartamento non preclude la possibilità di chiedere che venga liberato, ma è necessario prevedere delle tutele per i soggetti deboli. È possibile, quindi, chiedere lo sfratto dalle case popolari con minorenni: tra i compiti del giudice, quando si verificano questi casi, c’è la salvaguardia del benessere dei bambini. La situazione verrà analizzata attentamente per non creare ai più piccoli dei problemi.

Disdetta contratto dʼaffitto in presenza di minorenni

L’eventuale presenza di minori all’interno della famiglia non impedisce che vengano avviate le pratiche per lo sfratto. Non costituisce nemmeno un ostacolo alla disdetta del contratto di affitto: devono, però, essere garantiti i diritti dei più piccoli.

Avviare la procedura di sfratto, in altre parole, è possibile, ma spetterà al giudice valutare la situazione specifica ed eventualmente concedere le proroghe del caso.

Madre che gioca con i figli
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Quanto tempo ci vuole per uno sfratto con minori

La tutela dei minori è una delle priorità nel momento in cui vengono analizzate le pratiche e la documentazione relativa allo sfratto di un inquilino moroso. La presenza di figli minorenni all’interno del nucleo familiare non è un ostacolo per chiedere la liberazione dell’immobile, ma, prima di tutto, viene la tutela dei soggetti più deboli. Questo è il motivo per il quale se è vero che il processo rimane sostanzialmente invariato, può richiedere un tempo più lungo.

L’inquilino, infatti, ha la possibilità di chiedere un periodo di grazia al giudice: stiamo parlando di un tempo aggiuntivo per sanare il proprio debito. Questo periodo può avere una durata diversa:

  • può arrivare a 90 giorni, nel caso in cui ci siano delle condizioni normali;
  • si può allungare a 120 giorni nel caso in cui i mancati pagamenti dovessero essere determinati da degli eventi imprevisti, come la perdita del lavoro o una malattia;
  • può arrivare a 6 mesi dopo lo sfratto per permettere alla famiglia di organizzarsi. Nel caso in cui siano presenti dei minori, si può arrivare anche ad un anno dopo lo sfratto per garantire la soluzione abitativa ai soggetti più deboli.
Famiglia felice
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Cosa fanno i servizi sociali in caso di sfratto

Quando ci sono dei minorenni coinvolti, un ruolo importante nelle varie fasi di sfratto lo hanno i servizi sociali, che possono aiutare la famiglia. Fino a quando non si giunge al momento dello sgombero forzato, possono avviare delle trattative con il proprietario e il suo avvocato, in modo che si possa trovare un accordo che porti a far rimanere all’interno dell’alloggio.

I servizi sociali, inoltre, possono farsi parte attiva perché gli inquilini riescano ad accedere alle risorse economiche destinate a chi ha dei problemi con il pagamento dell’affitto. Ricordiamo, infatti, che sono a disposizione il Fondo Affitti e il Fondo Morosità Incolpevole a cui le famiglie possono accedere.

In molti casi attraverso i Comuni è possibile ottenere un sostegno economico per pagare il canone di locazione ed evitare lo sfratto. Ma anche per poter posticipare l’uscita o per raggiungere un diverso tipo di accordo con il proprietario.

Sfratto con minorenni, il ruolo dei servizi sociali

Uno dei punti fermi del Codice Civile italiano è che i minori siano sempre tutelati. Nel corso delle varie pratiche che ruotano intorno allo sfratto è sempre importante che questi soggetti siano ricoverati e protetti. 

Questo è il motivo per il quale i servizi sociali si fanno parte attive a garantire i supporti fondamentali alle famiglie nelle quali siano presenti dei minori: viene fatto in modo che i più piccoli non rimangano senza protezione, facendo in modo che abbiano una casa nella quale vivere. Laddove non fosse stato possibile trovare un accordo con il proprietario dell'appartamento, cercano degli alloggi alternativi o forniscono un'assistenza economica temporanea. Nei casi più estremi viene chiesto l’intervento del giudice tutelare per allontanare i minori dalla famiglia e ospitarli in una comunità.

L’obiettivo è quello di garantire il benessere dei più piccoli.

Genitori che giocano con i figli
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La nuova legge sugli sfratti 2025

Il mercato degli affitti negli ultimi è condizionato da dinamiche in continua evoluzione ed è finito nuovamente al centro dell’attenzione del legislatore dopo l’approvazione della Legge di Bilancio 2025, attraverso la quale si è provveduto a rifinanziare il Fondo Morosità Incolpevole. Siamo davanti ad una misura che costituisce a tutti gli effetti un supporto concreto per le famiglie che sono in difficoltà economica e non riescono a far fronte al canone di locazione. E che, indirettamente, riesce a fornire un ulteriore tutela ai proprietari immobiliari.

Come funziona il Fondo di Morosità Incolpevole

Strumento istituito specificatamente per fornire un sostegno finanziario agli inquilini in difficoltà economica, che non riescono a versare il canone di locazione perché hanno perso il lavoro o a seguito di una grave malattia.

Grazie alla Legge di Bilancio 2025 il fondo continuerà ad erogare dei contributi agli inquilini in difficoltà. Non è stato unicamente rifinanziato il fondo, ma anche le modalità attraverso le quali è possibile accedervi o gestire i contributi.

Le altre novità sugli sfratti

Tra le novità più importanti introdotte nel 2025 c’è il Decreto Sicurezza, attraverso il quale vengono gestite diversamente le occupazioni abusive: le forze dell’ordine dovrebbero intervenire più celermente, senza la necessità di passare dalle aule giudiziarie. Ma non solo: le pene sono inasprite ed è prevista la procedibilità d’ufficio in determinati casi.

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