Commenti: 4

Movimento dei forconi, rivoluzione del #9dicembre. Autotrasportatori, agricoltori, commercianti, artigiani. E poi pensionati, liberi professionisti, imprenditori, studenti, disoccupati, immigrati. Tutti in piazza, dopo essersi organizzati sulla rete, per manifestare contro le istituzioni, accusate di aver trascinato il paese sull'orlo del baratro. Ma cosa c'è dietro queste proteste?

Linkiesta lo ha chiesto a mauro magatti, sociologo ed economista dell'università cattolica di Milano. Magatti ha spiegato che "ci sono tre caratteristiche interessanti in questo movimento: uno, si tratta di un fenomeno nazionale, che investe anche il sud, solitamente non coinvolto nelle proteste; due, la natura della protesta è interessante, non è uno sciopero né una manifestazione classica, ma una occupazione delle infrastrutture della comunicazione che crea disagio; tre, la protesta è partita da alcuni gruppi in maniera autorganizzata fuori dalla classica rappresentanza, ma in rappresentanza di un disagio sociale che va raccogliendo consensi"

Tutti - dalla mamma con il figlio disoccupato agli studenti universitari preoccupati per il futuro, da chi un lavoro ce l'ha ma teme il domani - scendono in piazza per rappresentare loro stessi, senza sentirsi rappresentati da nessuno. "Si tratta di categorie rimaste ai margini - ha detto magatti - non esistono canali di rappresentanza per questo tipo di disagio, non lo sono i partiti, i sindacati, né le associazioni di categoria"

In questa situazione, ha evidenziato il docente, il rischio è che il movimento venga cavalcato da una certa destra populista e reazionaria. A tal proposito, magatti ha spiegato: «il sistema politico italiano in questo momento si sta trasformando. Le ultime vicende del centrodestra e la vittoria di Matteo renzi alle primarie accelerano questo processo. Siamo davanti alla evaporazione della vecchia sinistra che un tempo canalizzava le istanze di disagio. Renzi e la sua segreteria sono la rappresentazione di un certo ceto sociale"
"Alle primarie la sinistra è stata seppellita, anche se già da tempo il pd si avvicinava al centro. I ceti popolari, se la sinistra è 'scoperta', come spesso è accaduto nella storia vengono cavalcati dalla destra populista. Non a caso movimenti come forza nuova e casa pound partecipano ai cortei in maniera preoccupante"
"Ma è quello che stanno facendo anche grillo e silvio berlusconi, che si radicalizzano in posizioni antisistemiche e puntano a un disegno politico. Per fortuna ciascuno per conto suo. I manifestanti scendono in piazza senza dare una connotazione politica, mentre è la politica che vuole dare loro etichette politiche. Anche se la protesta nasce dal disagio e non è di destra di per sé"

Vedi i commenti (4) / Commento

4 Commenti:

12 Dicembre 2013, 16:00

La storia ci ha insegnato come possono finire certe "derive"
Ben vengano così ci libereremo della zavorra politica

12 Dicembre 2013, 18:57

Maria antonietta mentre la conducevano al patibolo si chiedeva del perché i francesi avessero quello strano comportamento. Non si era resa conto che la gente affamata non nutrendo più il cervello finisce di ragionare.

12 Dicembre 2013, 21:55

Il disagio cresce ovunque nelle fabbriche, negli uffici
La mancanza di diritti, lo sfruttamento esercitato da pochi
Sulle spalle di molti giovani e non
Lo stile imprenditoriale all'italiana dove le family detengono la
Ricchezza ed il sociale si impoverisce non è più accettabile-
Serve un profondo cambiamento etico
Contro il precariato , un contratto unico e si intende unico, non unico di molti
Altri, servirebbe a calmare gli animi …
Redistribuzione , una riforma del lavoro che valga veramente .

15 Dicembre 2013, 10:29

Mbre, 2013 - 21:55 Ritratto di info anonimo dice
Il disagio cresce ovunque nelle fabbriche, negli uffici
La mancanza di diritti, lo sfruttamento esercitato da pochi
Sulle spalle di molti giovani e non
Lo stile imprenditoriale all'italiana dove le family detengono la
Ricchezza ed il sociale si impoverisce non è più accettabile-
Serve un profondo cambiamento etico
Contro il precariato , un contratto unico e si intende unico, non unico di molti
Altri, servirebbe a calmare gli animi …
Redistribuzione , una riforma del lavoro che valga veramente .

per commentare devi effettuare il login con il tuo account