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Furti in casa e incidenti domestici, ecco come gli italiani corrono ai ripari
GTRES

A preoccupare maggiormente le famiglie italiane è l’eventuale intrusione dall’esterno, più che l’incidente domestico, con una crescita del valore, rispetto al 2009, di 6 punti percentuali. E’ quanto emerge dall’indagine del Centro Studi sull’Economia Immobiliare di Tecnoborsa – Csei, che dopo sei anni è tornato ad esaminare gli aspetti che riguardano la sicurezza in casa delle famiglie italiane che vivono nelle sei maggiori città (Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo e Genova) e i provvedimenti da queste adottate, in particolare per quanto riguarda il rischio di intrusioni dall’esterno e gli incidenti domestici.

Le città in cui ci si sente meno tranquilli sono Roma e Napoli. All’opposto, si trovano Milano, Genova e Palermo. Ciò che spaventa di più è la rapina con minaccia alle persone. Oltre la metà degli intervistati ha dichiarato di essere corso ai ripari, in primo luogo munendosi di porte blindate, poi di video telecamere esterne, allarme antifurto e grate protettive. Ma, rispetto al 2009, le stipule di polizze assicurative in caso di furto hanno subìto un crollo. Risultano, infatti, più che dimezzate, anche per probabili necessità di risparmio domestico.

In merito al rischio incidenti domestici, ciò che si teme di più è la fuga di gas e il 61,1% degli intervistati ha detto di aver eseguito lavori per la messa in sicurezza degli impianti domestici. Nel caso di assenza prolungata, sono quattro i principali accorgimenti adottati dalle famiglie italiane per aumentare la sicurezza domestica: chiusura del rubinetto generale del gas, dell’acqua, del contatore elettrico e distacco di tutte le spine degli apparecchi elettrici. Come per i furti, anche in questo caso è in calo la quota di coloro che ha stipulato una polizza contro infortuni.

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