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Riscossione, agenzie fiscali, sanzioni, evasione, interpelli e contenzioso. Sono questi gli ultimi cinque decreti legislativi previsti dalla delega fiscale che sono stati approvati in via definitiva dal Consiglio dei ministri. E’ stato così completato il pacchetto dei provvedimenti attuativi della riforma fiscale “volta ad introdurre maggiore equità e trasparenza nel sistema e a favorire la crescita e l’internazionalizzazione delle imprese”.

I decreti

I decreti legislativi approvati definitivamente sono:

- misure per la revisione della disciplina degli interpelli e del contenzioso tributario;

- misure per la semplificazione e razionalizzazione delle norme in materia di riscossione;

- misure per la revisione della disciplina dell’organizzazione delle agenzie fiscali;

- misure per la revisione del sistema sanzionatorio;

- stima e monitoraggio dell’evasione fiscale e monitoraggio e riordino delle disposizioni in materia di erosione fiscale.

Le novità e cosa cambia

La rateizzazione delle imposte – Vediamo quali sono le principali novità e cosa cambia adesso nel rapporto tra contribuenti e Fisco. Si parte, innanzitutto, dalla rateizzazione delle imposte. A tal proposito, è stato spiegato: “Accogliendo la richiesta contenuta nel parere della Commissione Finanze della Camera dei Deputati, viene prevista la possibilità di accedere ad una ulteriore rateizzazione ai soggetti che non sono stati in grado di completare il pagamento di piani precedenti di rateizzazione”.

E ancora: “In particolare, la nuova disposizione stabilisce che le somme non ancora versate, oggetto di piani di rateazione da cui i contribuenti siano decaduti nei 24 mesi antecedenti l’entrata in vigore del presente decreto, possono su richiesta degli stessi contribuenti, da presentare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, essere oggetto di un nuovo piano di rateazione, ripartito fino a un massimo di 72 rate mensili. Dal piano di rateazione si decade per il mancato pagamento di sole due rate”.

L’aggio sulle cartelle Equitalia – Cambia l’aggio sulle cartelle Equitalia. All’8% subentra una percentuale variabile: 1% in caso di riscossione spontanea, 3% o 6% in caso in cui la riscossione sia coattiva. Il 3% sarà applicato a chi provvederà entro 60 giorni dalla notifica della cartella ad effettuare il pagamento, scatterà il 6% se tale scadenza verrà superata.

Le sanzioni e le soglie di punibilità dei reati tributari – Per quanto riguarda le sanzioni e le soglie di punibilità dei reati tributari, le nuove sanzioni tributarie avranno applicazione a partire dal 1° gennaio 2017, mentre le soglie di punibilità 15 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Per quanto riguarda le sanzioni amministrative, i contribuenti che provvederanno a mettersi in regola col Fisco, rimediando a errori od omissioni nel minor tempo possibile, pagheranno meno. Dal punto di vista penale, le frodi saranno punite con pene più severe, mentre chi a causa della crisi economica non avrà soldi per pagare potrà approfittare delle nuove soglie di punibilità per gli omessi versamenti di Iva e ritenute. Il reato penale tributario scatterà solo al superamento di omissioni relative a versamenti per importi più alti rispetto al passato: per i versamenti Iva si passa da 50mila a 250mila euro, per le ritenute da 50mila a 150mila.

La mediazione tributaria – Novità poi sul fronte della mediazione tributaria. Si allarga a tutte le contestazioni fino a 20mila euro, comprese quelle sui tributi locali come le tasse sulla casa o sui rifiuti, lo strumento della mediazione tributaria. Anche in secondo grado sarà ammissibile la conciliazione giudiziale, attualmente ferma alla prima udienza in primo grado, potendo essere promossa sia dal giudice tributario che dalle parti in lite.

Una nuova organizzazione interna per le agenzie fiscali – L’obiettivo è favorire l’adempimento spontaneo e la autocorrezione. In che modo? Attuando parallelamente una riorganizzazione e una razionalizzazione interna che riduce il numero dei dirigenti e il totale del personale impiegato.

Evasione – Nell’ambito dei documenti di finanza pubblica, il governo dovrà presentare ogni anno un monitoraggio volto a quantificare le risorse recuperate dall’evasione fiscale che verranno destinate al fondo “taglia-tasse”.

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