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Si chiama “Temporary Manager” ed è la novità, importata dai Paesi anglosassoni, per le imprese in ristrutturazione o in fase di cambiamento. Una figura capace di risolvere i problemi e chiamata quando all’interno di un’azienda ci sono delle difficoltà.

Si tratta di una figura esterna alla società, che in un certo senso viene affittata per gestire una particolare fase. Una soluzione per quelle realtà che non possono permettersi una figura di tale peso a tempo pieno.

Il “Temporary Manager” è apparso per la prima volta in Gran Bretagna verso la metà degli Anni ’80 ed è stato poi importato dagli Usa. Ora è arrivato da noi. In Alto Adige il servizio di Temporary Management, a favore delle piccole e medie imprese altoatesine, è appena diventato ufficiale grazie a un accordo di collaborazione tra Cna-Shv e Federmanager Bolzano.

Secondo un’indagine internazionale promossa dal gruppo Senior Management Worldwide e da Leading Network, il tasso di uso dei Temporary Manager è oggi salito al 16% complessivo, in particolare al 12% nella fascia 20-50 milioni e al 33% tra le grandi aziende. Il vero potenziale di crescita del mercato è però nella fascia delle piccole e medie imprese.

L’indagine ha evidenziato che il 50% degli interventi riguarda operazioni di ristrutturazione aziendale. Le aree di maggior utilizzo dei manager potrebbero essere: la gestione di progetti specifici, il passaggio generazionale e le tematiche di internazionalizzazione.

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