La società di consulenza Mercer ha pubblicato una nuova edizione della sua famosa classifica sul costo della vita per gli espatriati nelle principali città del mondo. Come al solito, Hong Kong è in testa alla lista delle città più costose, anche se ci sono cambiamenti nelle prime posizioni rispetto alle precedenti edizioni.
Ashgabat (capitale del Turkmenistan) scalza Tokyo e sale al secondo posto. La capitale giapponese è terza, seguita da Zurigo (Svizzera), Singapore (Singapore), New York (Usa), Shanghai (Cina), Berna (Svizzera), Ginevra (Svizzera) e Pechino (Cina). Pertanto, 6 delle prime 10 posizioni sono occupate da città asiatiche. Tra le successive 10 metropoli in classifica ci sono Seoul (Corea del Sud), Tel Aviv (Israele), Shenzen (Cina), Londra (Regno Unito) e San Francisco e Los Angeles (Usa).
La prima città italiana in classifica è Milano, 47° posto, che scende di due posizioni rispetto al 2019 entrando in top 50 e precedendo anche una città come Parigi. L'altra italiana in classifica è Roma, che rispetto a un anno fa perde ben 10 posizioni e si assesta al 65° posto subito dopo Amsterdam. Le città più economiche in questa edizione sono Tunisi (Tunisia), Windhoek (la capitale della Namibia), Tashkent (la capitale dell'Uzbekistan) e Biskek (la capitale del Kirghizistan).
Per arrivare a stilare questo ranking, Mercer ha analizzato i prezzi di decine di prodotti e servizi, dal cibo all'affitto di casa, passando per l'intrattenimento. Come spiegano dalla società, questo sondaggio annuale è progettato per aiutare le multinazionali e i governi a determinare le strategie di compensazione per i loro dipendenti espatriati.
New York è utilizzata come città di riferimento per tutti i confronti e vengono misurati rispetto al dollaro Usa. Il sondaggio di quest'anno comprende 209 città in tutto il mondo e misura il costo comparativo di oltre 200 articoli in ciascuna località, inclusi alloggi, trasporti, cibo, abbigliamento, articoli per la casa e intrattenimento.
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