Cresce l'accesso al prestito da parte dei cittadini italiani, che si attesta oggi al 45,4% dei maggiorenni. Il 25,4% è costituito da mutui finalizzati all'acquisto di una casa. A dirlo è la Mappa del credito, lo studio sull'utilizzo del credito da parte degli italiani realizzato dal Crif.
Cresce del 5,4% la propensione all'utilizzo di un prestito che in Italia coinvolge il 45,4% dei cittadini maggiorenni. I prestiti delle banche sono finalizzati all'acquisto di beni e servizi per il 47% del totale, per prestiti personali (27,7%) e per l'acquisto di abitazioni (25,4%). E' quanto emerge dalla Mappa del credito, lo studio sull'utilizzo del credito da parte degli italiani realizzato da Mister Credit, l'area di Crif che si occupa dello sviluppo di soluzioni e strumenti educational per i consumatori, partendo dall'analisi dei dati disponibili in Eurisc, il sistema di informazioni creditizie.
Il trend in crescita - come osservano i tecnici di Crif - è iniziato nel 2016 e si è consolidato negli ultimi due anni di pandemia, caratterizzati da condizioni di accesso al credito particolarmente favorevoli anche per i finanziamenti di modesto importo. Al contempo è migliorata la sostenibilità finanziaria delle famiglie italiane, con il rischio di credito che nell'ultima rilevazione del 2021 ha visto il tasso di sconfinamento a 90 giorni "past due" registrare una riduzione per attestarsi all'1,2%, il livello più basso degli ultimi anni. A questo risultato hanno contribuito, oltre alle moratorie e agli strumenti di sostegno attivati per contenere gli impatti della pandemia, anche l'atteggiamento responsabile delle famiglie e i tassi di interesse confermati dalla Bce ai minimi storici.
Alla luce di questo, la rata media rimborsata a livello pro-capite ogni mese è scesa ancora fino a 315 euro (-2,8% rispetto al 2020) mentre l'importo residuo che resta da rimborsare per estinguere i finanziamenti in corso si è attestato a 32.191 euro, in lieve flessione rispetto al 2020, malgrado il peso ancora rilevante dei mutui ipotecari che continuano ad avere un'incidenza significativa nel portafoglio delle famiglie italiane.
"Nel corso dell'ultimo anno - commenta Beatrice Rubini, direttore della linea Mister Credit di Crif - i flussi di credito erogato alle famiglie sono cresciuti in modo significativo per riportarsi sui livelli non troppo distanti da quelli pre Covid. In particolare, la dinamica è stata positiva per il credito al consumo e per il comparto dei mutui mentre i prestiti personali hanno risentito ancora degli effetti della crisi generata dalla pandemia".
Dallo studio di Crif emerge che in Emilia-Romagna la platea di consumatori che ricorrono al credito per sostenere i propri consumi e i progetti di spesa è cresciuta al 45,4% del totale dei cittadini maggiorenni. Per quanto riguarda la distribuzione delle tipologie di contratti di credito, l'incidenza dei mutui all'interno del portafoglio delle famiglie è significativamente più alta rispetto alla media nazionale (20,8%), con un peso pari al 25,4% sul totale dei finanziamenti attivi, dato che colloca la regione al terzo posto della graduatoria nazionale, alle spalle di Valle D'Aosta (29,1%) e Friuli-Venezia Giulia (28,6%).
I prestiti personali, invece, rappresentano il 27,6% del totale dei contratti, in linea con la media nazionale (28,4%), mentre i prestiti finalizzati all'acquisto di beni e servizi spiegano il restante 47,0%, un dato che colloca la regione al quartultimo posto davanti a Liguria (46,7%), Valle D'Aosta (44,9%) e Friuli-Venezia-Giulia (43,2%).
A livello provinciale, Piacenza guida la classifica regionale per quanto riguarda i mutui, con una quota del 27,9%, Reggio Emilia vanta il primato relativamente ai prestiti personali, con il 29,8% sul totale dei contratti di credito attivi, mentre Rimini si distingue per l'incidenza dei prestiti finalizzati, con il 50,4%.
Dallo studio emerge anche che le regioni in cui i cittadini nel corso del 2021 hanno sostenuto la rata mensile più elevata sono state il Trentino-Alto Adige con 378 euro, la Lombardia con 360 euro e il Veneto con 354 euro. L'Emilia-Romagna si colloca al quarto posto, con una rata mensile pari a 338 euro, al di sopra della media nazionale (315 euro). A livello provinciale spicca Bologna, con una rata media mensile pari a 366 euro. Seguono Modena e Rimini, rispettivamente con 350 euro e 346 euro.
Per l'importo residuo che resta da rimborsare per estinguere i contratti in essere a primo posto del ranking nazionale si trova la Lombardia con 40.702 euro pro capite, mentre l'Emilia-Romagna, con 37.392 euro, si colloca al terzo posto. La provincia con l'esposizione residua più elevata risulta essere Bologna, con 44.343 euro, che la colloca al quinto posto assoluto nel ranking nazionale guidato da Milano con 53.284 euro.
"Nel complesso - ha aggiunto Beatrice Rubini - la sostenibilità degli impegni finanziari da parte delle famiglie si è confermata elevata anche nell'ultimo anno ma per il prossimo futuro bisognerà valutare gli impatti derivanti dall'evoluzione della pandemia, dall'incertezza causata dal conflitto in Ucraina nonché dalla crescita dei costi dell'energia e delle materie prime oltre che dei tassi di interesse, tutti fattori che rappresentano un motivo di preoccupazione per gli italiani"
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