Il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, ha annunciato la costruzione di circa 200.000 case a partire da marzo in 11 province della Turchia, nel tentativo di far fronte alle conseguenze del terremoto registrato il 6 febbraio e che ha provocato più di 41.000 morti e milioni di senzatetto. Erdogan, che ha sottolineato la gravità dell’impatto del sisma, ha tracciato parallelismi con gli eventi storici che hanno provocato il caos nella provincia orientale dell’Anatolia in Turchia. “Con coraggio, fede e pazienza, abbiamo resistito a numerosi alti e bassi politici e sociali nel corso dei secoli, come le crociate e le invasioni mongole”, ha affermato, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Anatolia.
Il presidente della Turchia ha quindi annunciato la costruzione di 199.739 nuove case in 11 province, tra cui Hatay e Karamanmaras, le più colpite dal terremoto e dove sono previste quasi 130.000 abitazioni. L’obiettivo è che i nuovi edifici raggiungano al massimo quattro piani. Secondo le stime del governo, nel Paese circa 118.000 edifici sono crollati, hanno richiesto urgenti demolizioni o hanno subito gravi danni. E fino a 1,6 milioni di persone nella regione hanno bisogno di un riparo.
Erdogan ha anche indicato di ritenere che “la mentalità contraria alla trasformazione urbana e ai progetti della TOKI (la Public Housing Administration, un’agenzia del Ministero dell’Urbanistica e dell’Ambiente) sarà lasciata da parte”. E ha sottolineato: “Non comprometteremo mai i principi scientifici o la solidità delle strutture negli edifici che verranno costruiti nella zona del terremoto”. Spiegando poi che le case saranno costruite nelle città di Malatya, Osmaniye, Diyarbakir, Sanliurfa ed Elazig, così come da Adana, Kilis, Hatay, Kahramanmaras, Adiyaman e Gaziantep.
Secondo l’agenzia di stampa AFP, Erdogan ha promesso che gli edifici saranno costruiti “su un terreno solido e con i metodi corretti” e che saranno lontani dalle faglie e “più vicini alle montagne”. E ha affermato che i cittadini potranno trasferirsi in “case solide, sicure e confortevoli entro un anno”.
Gli esperti, da parte loro, affermano che mentre la Turchia ha le giuste normative, le imprese edili spesso costruiscono case scadenti che non possono resistere a forti scosse.
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