Considerare impatti rispetto ad altri possibili impieghi
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Detrazioni fiscali superbonus
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Askanews

"Come da noi sottolineato più volte, tali agevolazioni hanno un costo, un costo rilevante per i conti pubblici che va valutato considerando il migliore impatto di questa tipologia di investimenti sulla produttività e sulla crescita nel lungo periodo rispetto a possibili impieghi alternativi". Lo ha sottolineato Pietro Tommasino economista della Banca d'Italia in audizione presso la commissione Bilancio della Camera nell'ambito dell'indagine conoscitiva sugli effetti macroeconomici e di finanza pubblica derivanti dagli incentivi fiscali in materia edilizia.

Superbonus, costo superiore alle stime iniziali

Inoltre - ha spiegato il rappresentante della Banca d'Italia - detrazioni con aliquote pari o superiori al 100% possono accrescere i costi visto che il contribuente non partecipando in alcun modo alla spesa o partecipando in modo limitato non ha alcun interesse a contenerla". "Il costo degli interventi si è rivelato molto superiore alle stime iniziali e questo conferma gli inconvenienti in termini di trasparenza delle somme effettivamente stanziate e di controllo dei costi connessi con l'utilizzo dei crediti di imposta come strumento di politica di bilancio", ha sottolineato Tommasino.

"Il moltiplicatore fiscale dell'intervento per quanto relativamente elevato verosimilmente non è stato tale da rendere lo strumento a impatto nullo per il conto economico delle amministrazioni pubbliche. Andrebbero anche valutati compiutamente gli aspetti redistributivi di queste misure rivolte ai prropietari di immobili, esercizio complesso con i dati a disposizione. Una recente analisi delle Upb mostra che almeno fino al 2020, prima del Superbonus e quindi prima che le detrazioni fossero cedibili, questo tipo di agevolazioni ha favorito soprattutti i contribuenti con alto reddito. Proprio per la cedibiltà gli efffetti potrebbero essere stati meno regressivi".

I bonus fiscali devono tenere conto delle famiglie più bisognose

I prossimi incentivi per l'efficienza energetica dovranno essere pensati tenendo conto dei redditi delle famiglie più bisognose e finanziarimente sostebili. "Si potrà considera anche l'intervento diretto, nel senso anche dell'intervento diretto dello stato nell'edilizia sociale". "Andrà fatto uno sforzo - ha detto Tommasino - per disegnare incentivi in materia di efficienza energetica che siano stabili nel lungo periodo, dovendo produrre effetti coerenti con gli impegni prodotti dall'Italia in ambito europeo e sostenibili per le finanze pubbliche, che siano efficienti ed efficaci cioè in grado di massimizzare la quota di investimenti aggiuntivi e dall'altro di avere un impatto significativo su una quota ampia del patrimonio immobiliare, che siano anche equi tali da concentrare le risorse sulle famiglie più bisognose".

 

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