Proprietari non sono riusciti a pagare i mutui dopo rallentamento economia
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Askanews

Il numero degli immobili pignorati in Cina è aumentato di quasi il 20% nel primo semestre di quest'anno rispetto a un anno fa: sono circa 304.000, infatti, le proprietà pignorate, comprese 179.000 case, andate all'asta nella prima metà di quest'anno secondo il rapporto della China Index Academy.

I proprietari di immobili aziendali o individuali non sono riusciti a pagare il mutuo dopo il rallentamento dell'economia cinese, con conseguenti azioni legali e ordinanze dei tribunali, ha spiegato Wang Yuchen, capo dello studio legale Jinsu di Pechino al sito di informazione finanziaria Yicai, nei giorni scorsi.

L'aumento maggiore nel primo semestre è stato registrato nella Cina centrale, con i pignoramenti nella provincia di Henan che sono aumentati di oltre il 63%, secondo il rapporto. La provincia del Sichuan nel sud-ovest ha registrato un aumento del 51%. Altre zone calde le province di Guangdong e Jiangsu, oltre a Chongqing.

Questi dati sono l'esito di una strada imboccata diverso tempo prima, dal momento che l'iter dura almeno uno o due anni. Ora col rallentamento della crescita economica la percentuale di mutuatari insolventi sarà destinata ad aumentare, ha fatto notare a Yicai Wang Shenglan, direttore generale di Lanjing investment management, per cui potrebbero esserci più pignoramenti l'anno prossimo e nel 2025, ma forse non aumenteranno più del 20%.

Adolfo Urso, la Cina ci preoccupa

La Cina oggi preoccupa non per la sua efficienza, ma per la crisi immobiliare a partire dalla "bancarotta del (colosso immobiliare) Evergrande". L'ha segnalato oggi il ministro dell'Impresa e del Made in Italy Adolfo Urso intervenendo al Meeting di Rimini.

"Siamo preoccupati oggi dell'efficienza della grande Cina? Lo dico con spirito di neutralità e di amicizia nei confronti della Cina", si è chiesto Urso. "No, siamo preoccupati della bancarotta di Evergrande e del sistema immobiliare cinese".

Le democrazie occidentali "sono più forti, perché si basano sempre sul principio della libertà che muovono sempre le tecnologie e l'impresa", ha continuando, affermando che "la Cina si sta arrestando perché Xi Jinping ha preso il controllo del sistema economico e quindi l'impresa si arresta".

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