"In passato, prima del decennio dei tassi a zero, l'affitto era sempre costato meno della rata di mutuo. Noi abbiamo vissuto un decennio eccezionale per chi è andato a sottoscrivere i mutui e tanti hanno scelto quelli a tasso fisso che oggi sono gravosi per le banche e molto vantaggiosi invece per i cittadini". Così il presidente dell'Abi, intervistato a Sky Tg 24 Economia, ha commentato il fatto che di fronte al rincaro dei mutui dovuto all'impennata del costo del denaro molti cittadini oggi preferiscano scegliere di prendere casa in affitto. "Ci eravamo abituati in Europa ai tassi pari a zero per un decennio", ha rilevato Patuelli, osservando che però un periodo così nella storia dal 1860 in avanti "è stata un'eccezione. Non ci si doveva abituare psicologicamente che fossero così per l'eternità".
Le note dolenti sono per chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile. "Se uno ha sottoscritto un mutuo a 10 anni 9 anni fa a tasso variabile, per i primi 8 mesi ha risparmiato, da un anno ha visto crescere i costi, ma ora è vicino al traguardo. Se invece lo ha sottoscritto due anni fa, si è avvantaggiato di poco e ora può essere in difficoltà", ha spiegato Patuelli.
Cosa fare, dunque, per aiutare chi ha sottoscritto il variabile? "L'Abi - ha ricordato il suo presidente - da luglio scorso ha pubblicizzato un memorandum con tutte le possibilità per chi ha i tassi variabili. In Italia, e ricordo che 'solo' in Italia, vi è una legge che permette di rinegoziare il mutuo e cambiare, anche più volte, banca e condizioni. È' una legge a favore dei mutuatari. Le banche sono tutte in concorrenza e ci sono tante rinegoziazioni in corso".
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