La Commissione europea ha limato al ribasso la previsione di crescita economica dell'Italia di quest'anno allo 0,7%, mentre ha ritoccato marginalmente al rialzo la stima di crescita sul 2024 al pi? 0,9%. Per il 2025, in base alle cifre indicate nelle previsioni economiche autunnali, l'esecutivo comunitario si attende una crescita del Pil italiano dell'1,2%.
Nelle precedenti stime, tre mesi fa, Bruxelles prevedeva una crescita dello 0,9% quest'anno in Italia e un più 0,8% sul 2024. Nel piano di bilancio per il prossimo anno, la "manovra" il governo italiano prevede una crescita 2023 allo 0,8%, un più 1,2% sul 2024 e più 1,4% sul 2025.
La Commissione europea prevede che l'incidenza del debito pubblico dell'Italia si riduca quest'anno al 139,8% del Pil, ma si attende che dal 2024 questa voce torni a salire, al 140,6% e poi ulteriormente al 140,9% sul 2025. Le cifre sono contenute nella scheda sulla Penisola inserita nelle ultime previsioni economiche autunnali dell'Ue.
Guardando al deficit-Pil, dopo un calo al 5,3% quest'anno, dall'8% del 2022, secondo Bruxelles si abbasserà ulteriormente al 4,4% del Pil nel 2024, mentre sul 2025 è atteso un calo solo marginale al 4,3%.
Queste stime, spiega la Commissione scontano "il prolungamento al 2025 dei tagli sul cuneo fiscale, un ulteriore aumento degli stipendi nella pubblica amministrazione per i rinnovi del periodo 2022-2024 e un ulteriore aumento delle spese sui tassi di interesse".
Le ultime previsioni del governo italiano sono quelle inserite nel piano di bilancio per il 2024, la "manovra", secondo cui il debito-Pil segnerebbe 140,2% quest'anno, 140,1% il prossimo anno, 139,9% nel 2025 e 139,6% nel 2026.
Rialzo dell'inflazione
La Commissione europea ha rivisto al rialzo la previsione di inflazione di quest'anno in Italia al 6,1%, all'opposto ha ridotto al 2,7% la previsione sul carovita del prossimo anno. Per il 2025 l'esecutivo comunitario stima una inflazione nella Penisola del 2,3%. Le cifre sono contenute nelle previsioni economiche autunnali diffuse oggi dall'esecutivo comunitario, che tre mesi fa prevedeva una infrazione al 5,9% quest'anno in Italia e al 2,9% sul 2024.
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