Investire in una start-up innovativa può risultare vantaggioso sia per l'investitore che per l'azienda che ha scelto di sostenere
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Nel contesto delle start-up innovative, sono previste agevolazioni fiscali significative per gli investitori, sia persone fisiche che giuridiche. Per investimenti effettuati in start-up e PMI innovative, l’investimento agevolabile ammonta a un massimo di 300.000 euro per ciascun periodo di imposta (oltre tale limite, sulla parte eccedente l’investitore può detrarre il 30% in ciascun periodo di imposta). Il regime "de minimis", inoltre, arricchisce la possibilità di agevolazione per chi investe in start-up innovative.

Investire in start-up innovative

Quando si parla di start-up innovative si fa riferimento a imprese che svolgono delle attività che rientrano nell’ambito dello sviluppo, della commercializzazione o della produzione di prodotti e servizi che risultano innovativi proprio nel loro valore tecnologico. Imprese che hanno, quindi, dei requisiti ben definiti e a cui sono state attribuite una serie di agevolazioni che le accompagnino sia nella fase di avvio che poi nel successivo sviluppo. Tra i requisiti per essere riconosciuti come start-up innovative si trovano:

  • forma giuridica: deve essere società di capitali, anche in forma cooperativa
  • data di costituzione: non più di 5 anni dall’inizio dell’attività
  • residenza: deve essere in Italia, in UE o Stati aderenti allo Spazio Economico Europeo
  • oggetto sociale: prodotti e servizi innovativi a alto valore tecnologico
  • modalità di costituzione: non deve nascere da fusione, scissione, cessione o ramo aziendale
  • non deve distribuire utili.

Una start-up ottiene la qualifica di innovativa mediante l’iscrizione della società nella sezione speciale del Registro delle imprese, che avviene in via telematica e con firma digitale. Coloro che decidono di investire nel capitale sociale di una start-up o PMI innovativa possono a loro volta beneficiare di una detrazione d’imposta.

Gli investimenti possono essere effettuati direttamente o indirettamente attraverso Organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) o società di capitali specializzate in start-up e PMI innovative.

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Le agevolazioni per gli investitori in start-up innovative

Per i singoli investitori, la detrazione fiscale è del 30% dell'importo investito nel capitale sociale di una o più start-up innovative, con un massimo di 1 milione di euro l'anno. Per gli investitori aziendali, la deduzione dall'ammontare imponibile è anch'essa del 30%, con un limite massimo di 1,8 milioni di euro.

Se una società investe in start-up innovative, l'agevolazione fiscale consiste in una deduzione IRES del 30%, con un limite massimo di 1,8 milioni di euro, e anche in questo caso l'investimento deve essere mantenuto per almeno 3 anni.

Queste agevolazioni si applicano solo alle start-up innovative iscritte nella sezione speciale del Registro delle imprese al momento dell'investimento. L'agevolazione fiscale riguarda solo i contributi in denaro per l'aumento del capitale sociale e della riserva da sovrapprezzo azioni.

Gli investitori possono fare affidamento su due tipologie di agevolazioni, che si configurano come alternative tra loro:

  • Detrazione IRPEF ordinaria: è possibile detrarre dall’imposta lorda il 30% delle somme investite nel capitale sociale di una start-up innovative, o anche più start-up, fino a un limite massimo di risparmio IRPEF di 300.000 euro;
  • Detrazione IRPEF in regime “de minimis”: la detrazione IRPEF può arrivare fino al 50% della somma investita in start up, per un investimento massimo agevolabile di 100.000 euro e non superiore a 200.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari.

Regime “de minimis”: maggiori agevolazioni

Con il Decreto Rilancio, si è introdotta un'agevolazione maggiorata per gli investimenti di persone fisiche in start-up innovative che rispettano il regime "de minimis". Le detrazioni fiscali sono maggiori se la somma degli aiuti ricevuti dalla start-up non supera i 200.000 euro in tre anni.

Per ottenere questa agevolazione, e come nel caso della agevolazione ordinaria, l'investitore deve mantenere l'investimento per almeno tre anni. Nel caso di cessione anticipata, anche solo parziale, si perde il beneficio e si deve restituire l'importo detratto più gli interessi.

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Come detrarre investimenti in start-up?

Per poter usufruire della detrazione ordinaria al 30%, l’investitore deve possedere una certificazione emessa dalla start-up entro 60 giorni dall’investimento, che attesti di non aver superato l’importo limite per la detrazione. Oltre a ciò, è necessaria una copia del piano di investimento della start-up, con informazioni dettagliate sull’attività imprenditoriale e le proiezioni di andamento attuali e future, così come dei profitti e delle vendite.

Invece, nel caso del regime “de minimis” con detrazione al 50%, l’investitore deve presentare una dichiarazione del legale dell’impresa che attesti l’importo dell’investimento (entro 30 giorni dall’investimento), la verifica del codice COR e l’importo della detrazione fruibile. Inoltre, se l’investimento avviene tramite OICR, occorre un’ulteriore certificazione di possesso dei requisiti necessari all’investimento agevolato.

I singoli investitori in start-up, per usufruire delle detrazioni fiscali, sono obbligate a compilare il Modello Unico e non alla compilazione del Modello 730. Mentre le società di capitali hanno l’obbligo di compilare il Modello redditi SC in quanto soggetti IRES. La piattaforma informatica su cui fare domanda per le detrazioni è Invitalia.

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