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stato di famiglia per conviventi
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Il certificato dello stato di famiglia è un documento che elenca tutti i membri che la compongono e può essere richiesto presso il Comune di Residenza. Questo attestato, all’interno del quale vengono esplicitate informazioni come nome, cognome, data e luogo di nascita, nonché il grado di parentela tra i componenti, può essere richiesto in svariati contesti della vita civile e amministrativa del cittadino: dalle pratiche ereditarie, iscrizioni scolastiche ma anche per l’accesso a numerosi servizi sociali e sussidi come l’asilo nido, le borse di studio o l’accesso a case popolari. Il certificato di famiglia per conviventi può essere rilasciato a condizione che i due partner, legati da un rapporto affettivo e che vivono sotto lo stesso tetto, abbiano portato a termine la procedura preposta.

Chi fa parte dello stato di famiglia?

Lo stato di famiglia è un documento ufficiale rilasciato dall'anagrafe del Comune di residenza che elenca tutti i membri appartenenti a un nucleo familiare che risiedono sotto lo stesso tetto. Sono riportate informazioni essenziali quali il nome, cognome, data e luogo di nascita di ogni componente della famiglia, il loro grado di parentela, e può includere anche altri dati come la cittadinanza e lo stato civile.

Lo stato di famiglia è spesso richiesto per pratiche burocratiche, come l'iscrizione a scuola, la richiesta di sussidi o benefici economici, e in generale per tutte quelle situazioni in cui è necessario attestare la composizione della propria famiglia. Appartengono allo stato di famiglia tutte le persone che hanno la stessa residenza anagrafica, il che può includere, oltre ai genitori e figli, anche altri parenti stretti come nonni, zii, e cugini, a condizione che vivano tutti insieme e siano registrati nello stesso indirizzo.

È opportuno comunque distinguere lo stato di famiglia da altri due concetti con cui viene spesso confuso:

  • famiglia anagrafica, è l’insieme di persone che convivono e sono legate da matrimonio, rapporto di parentela, affetto o una tutela civile o legale. Per essere parte della stessa famiglia anagrafica bisogna quindi essere almeno conviventi o legati da un vincolo familiare o affettivo
  • nucleo familiare ISEE, può avere una composizione che non coincide perfettamente con la famiglia anagrafica. Infatti, ai fini della dichiarazione ISEE, la famiglia viene considerata composta dal dichiarante, dai componenti anagrafici e dai soggetti fiscalmente a carico, anche se non convivono nella stessa abitazione.
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Come si dimostra di essere familiare di un convivente?

In svariate circostanze può essere necessario dimostrare di essere un familiare della persone con cui si convive e si condivide la casa. Nel caso di una coppia di partner è possibile ricorrere ad alcune attestazioni, prima tra tutte la carta della convivenza: si tratta di un documento con il quale le due persone formalizzano la propria unione presso il Comune di residenza e, contestualmente, con un'apposita dichiarazione all’ufficio anagrafe. All’interno del documento i due soggetti dichiarano di coabitare nella stessa casa e di costituire una coppia di fatto.

Si ricorda che la convivenza di fatto (more uxorio) fa riferimento al legame affettivo che si crea tra due individui che vivono sotto lo stesso tetto. Secondo quanto previsto dall’art 1 c. 36 legge 76/2016 può essere instaurato tra due maggiorenni, purché legati da un rapporto affettivo stabile e non legati da parentela.

Nel caso in cui non ci siano figli, la famiglia è composta dai soli due conviventi, mentre nel caso dovessero nascerne, questi rientreranno nella famiglia anagrafica e nel nucleo familiare, seguendo le stesse indicazioni per le coppie coniugate.

In ogni caso, nell'eventualità di una coppia che sottoscriva la carta della convivenza, quest’ultima può richiedere il certificato di stato di famiglia che attesta la convivenza dal punto di vista legale.

Stato di famiglia per conviventi: le conseguenze sull’ISEE

La determinazione dell'Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) riveste un ruolo fondamentale nel sistema di welfare italiano, in quanto influenza in maniera diretta l'accessibilità a una varietà di servizi e sussidi pubblici.

Per i conviventi non sposati, la decisione su come dichiarare la composizione del nucleo familiare per l'ISEE è di particolare importanza, poiché da essa dipende la possibilità di accedere a servizi come asili nido, assistenza abitativa, borse di studio e servizi sanitari a costi ridotti.

Infatti, si ricorda che l'ISEE viene calcolato sulla base del reddito, del patrimonio e della composizione del nucleo familiare del richiedente. Una dichiarazione che comprenda entrambi i partner in un'unica unità familiare può dare un ISEE più alto o più basso a seconda della combinazione dei loro redditi e patrimoni. Un ISEE più basso può garantire un accesso più agevole e condizioni più vantaggiose per i sussidi, mentre un ISEE più alto potrebbe limitare tale accesso.

Data la complessità delle normative e la varietà di scenari possibili, è consigliabile per i conviventi non sposati consultare un professionista per una valutazione accurata delle proprie opzioni. Un assistente sociale o un consulente finanziario può offrire una guida preziosa nella preparazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), il documento necessario per il calcolo dell'ISEE. Questi professionisti possono aiutare a comprendere come le varie scelte della composizione dello stato di famiglia per conviventi non sposati influisca sull’ISEE e quale possa essere la soluzione più conveniente.

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Lo stato di famiglia per conviventi con figli

Lo stato di famiglia viene rilasciato per tutte le famiglie anagrafiche, nella modalità in cui viene definita all’articolo 4 del DPR n. 223/89. Di conseguenza, lo stato di famiglia per conviventi con figli che hanno sottoscritto la carta della convivenza non presenta differenze rispetto alle coppie coniugate.

Pertanto, è opportuno considerare attentamente gli impatti sul reddito, sulle imposte e sulla possibilità di accedere ad eventuali agevolazioni (come il bonus bebè oppure il bonus nido) che lo stato di famiglia per conviventi può avere rispetto allo scenario tributario che si presenta quando i due soggetti non attestano la loro convivenza.

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