Il sottosegretario alla Presidenza: "Ci sarà il percorso parlamentare spero nel più breve tempo possibile"
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Dl piano casa,Morelli: norma sblocca Milano in legge di conversione
Askanews
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Nel decreto salva-casa che il Cdm approverà "venerdì" non ci sarà la norma destinata a chiarire l'interpretazione di alcune norme urbanistiche che sta bloccando da mesi l'urbanistica milanese a causa di diverse inchieste aperte dalla Procura, ma questa sarà inserita in Parlamento attraverso la conversione in legge. Lo ha confermato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alessandro Morelli. "Su questa molto probabilmente ci sarà un percorso parlamentare, sarà delineato nei prossimi giorni, l'auspicio è che avvenga nel più breve tempo possibile" ha detto a margine di un convegno organizzato a Palazzo Marino dal Ccl, Consorzio cooperative lavoratori.

"C'è un percorso parlamentare, il Parlamento è sovrano, l'auspicio è che si possa trovare una soluzione equilibrata per il passato prevedendo anche dei chiarimenti per quanto riguarda il futuro" ha aggiunto. "Sono in corso colloqui a tutti livelli, è chiaro che, lo ribadisco, il Parlamento è sovrano, deciderà il Parlamento" ha continuato rispondendo a una domanda su possibili interlocuzioni con il Quirinale sul tema. In ogni caso, ha proseguito Morelli, parlare di sanatoria per il pregresso non è corretto: "Bisogna trovare una soluzione per salvare il signor Mario Rossi che oggi abita in una residenza che potenzialmente potrebbe essere riconosciuta come abuso edilizio quindi il nostro interesse è salvaguardare Mario Rossi che ha fatto un mutuo per comprare una casa e anche salvare i grandi cantieri di Milano perché oggi purtroppo a causa della gestione eccessivamente creativa il settore urbanistica di Milano è completamente bloccato".

"Non solo c'è il problema dei grandi investimenti immobiliari ma anche il problema della signora Maria che deve magari semplicemente mettere a posto un balcone ed oggi è tutto fermo" ha proseguito. Quanto all'ipotesi che che la soluzione sia concordata con la Procura Morelli ha evidenziato che "ognuno ha il proprio ruolo, la Procura ha legittimamente esposto alcune criticità, la politica sta osservando queste segnalazioni e chiaramente farà le sue scelte. La Procura applica le leggi che il legislatore mette in campo". Il Comune di Milano, ha concluso, "ha fatto già il suo lavoro, ora tocca alla sede parlamentare chiudere la partita".

"I tempi non è detto che si allunghino, dipende dalla volontà del Parlamento"

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, non è deluso dal mancato inserimento nel decreto salva-casa della norma destinata a chiarire l'interpretazione di alcune norme urbanistiche che sta bloccando da mesi l'urbanistica milanese a causa di diverse inchieste aperte dalla Procura e si rimette alla volontà del Parlamento nell'ambito della conversione in legge del provvedimento.

"Milano non ha bisogno di essere salvata, ha bisogno di essere aiutata" ha sottolineato, a margine di un convegno organizzato a Palazzo Marino dal Ccl, Consorzio cooperative lavoratori, riferendosi a chi definisce la norma salva-Milano. "Deve andare in Parlamento, così è stato deciso" ha confermato e "comunque non è una sorpresa. Detto ciò vediamo cosa succederà in Parlamento. Milano va aiutata, perché, in caso contrario, questa stasi immobiliare ci porta a una riduzione consistente degli oneri di urbanizzazione" e "io non so da che parte iniziare per ridurre il budget che non ha tutte queste aree di flessibilità. Stiamo a vedere" ha continuato.

"I tempi non è detto che si allunghino, dipende dalla volontà del Parlamento, questo io non lo posso sapere" ha evidenziato. Ad ogni modo "la soluzione cercherà di mettere un punto di chiarimento", "sanare il passato" e "difendere quello che abbiamo fatto. Non sta a me giudicare l'opinione dei pm, io dico da gestore della città, se ho un immobile che di fatto é in disuso e l'accusa é che da quello sia stato tirato su un grattacielo, quindi non è una ristrutturazione ma un progetto nuovo, io posso capire. Ma se l'operatore immobiliare aveva la volontà di costruire una torre residenziale e l'avesse costruita di fianco, Milano si sarebbe trovata comunque con la torre e con il rudere che permaneva. Quindi dal punto di vista ambientale e di occupazione del suolo sarebbe stato peggio" ha osservato Sala.

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