Lo stramonio cresce in aree prevalentemente incolte e abbandonate: si tratta di una specie molto tossica e pericolosa.
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stramonio effetti
Lazaregagnidze, CC BY-SA 4.0 Wikimedia commons

La Datura stramonium, comunemente nota come stramonio o, per citare nomi più evocativi, erba del diavolo o erba delle streghe, è una pianta dalle proprietà sia medicinali che altamente tossica. Originaria dell’Asia occidentale è anche diffusa in Italia: tutte le sue parti risultano essere molto pericolose e, per questo, è importante riconoscerla per tenerla lontana. Ecco, quindi, quali sono gli effetti dello stramonio.

Dove cresce lo stramonio

Lo stramonio è una pianta che cresce in ambienti caldi e temperati, trovando il suo habitat ideale in aree incolte, terreni abbandonati e ai bordi delle strade. La sua origine è incerta, anche se ormai è diffusa in tutte le regioni italiane, diventando quasi una specie infestante.

Tutte le sue parti sono estremamente tossiche se ingerite, in quanto la dose di alcaloidi si avvicina molto alla quantità letale. La pianta è facilmente riconoscibile perché è fatta da foglie grandi con margine frastagliato e fiori allungati bianchi con sfumature viola. In genere, i fiori raggiungono una lunghezza di 8-10 centimetri. Altra caratteristica, poi, è quella di avere dei piccoli semi di colore nero.

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Velvet, CC BY-SA 4.0 Wikimedia commons

In quali condizioni prospera lo stramonio?

Lo stramonio non ha bisogno di particolari attenzioni per crescere. Infatti, è una pianta annuale, che può raggiungere anche altezze importanti, fino a un metro circa. Oltre ai terreni incolti e poco curati, questa pianta prospera anche in aree pedemontane e nelle isole.

Come molte altre piante, fiorisce fra giugno e ottobre mentre, se fatta crescere in vaso, riesce a prosperare anche durante i mesi invernali. Se utilizzata come bordura, può anche essere coltivata come una siepe, potandola anno dopo anno per mantenere una forma regolare.

Rischi e sintomi di intossicazione

L'uso improprio di stramonio o l’ingestione accidentale può causare gravi effetti tossici come agitazione psicomotoria, dilatazione delle pupille, rallentamento del battito cardiaco, fino a rischi fatali come la paralisi respiratoria. I principali alcaloidi presenti nello stramonio, quali atropina e scopolamina, sono responsabili di questi effetti. Queste sostanze possono alterare significativamente la percezione e causare allucinazioni visive e uditive.

I sintomi di intossicazione da stramonio includono anche bocca secca, difficoltà nel parlare e deglutire, mal di testa, tachicardia e disorientamento. È fondamentale che chiunque sospetti di aver ingerito parti di questa pianta contatti immediatamente i servizi di emergenza.

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Krzysztof Ziarnek, Kenraiz, CC BY-SA 4.0 Wikimedia commons

Altre piante velenose presenti in Italia

A differenza di quanto si possa credere, specie come lo stramonio non sono rare. Sono diverse le piante velenose che crescono comunemente in Italia. Per esempio:

  • Oleandro: presente nei giardini ma altamente tossica. In particolare, se ingerita potrebbe alterare il ritmo cardiaco e generare altri scompensi nell’organismo.
  • Ginestra: il tipico fiore giallo che sboccia a maggio è in realtà altamente tossico, soprattutto nel caso fosse ingerito.
  • Cicuta: divenuta famosa in quanto fu la pianta che il filosofo Socrate utilizzò per togliersi la vita, cresce spontanea in campagna ed è velenosa se ingerita.
  • Belladonna: tipica pianta che cresce in zone montane è maggiormente pericolosa perché le sue bacche possono sembrare mirtilli. In caso si avvertissero sintomi è necessario rivolgersi immediatamente al personale medico.
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Challiyan at Malayalam Wikipedia, CC BY 3.0 Wikimedia commons
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