È un frutto dalla forma particolare che può crescere anche in casa, ma cosa si può fare e come si coltiva?
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mano di buddha
Burkhard Mücke, CC BY-SA 4.0 Wikimedia commons

Anche se molto difficile da trovare al supermercato, la Mano di Buddha è un agrume molto particolare originario dell’Estremo Oriente. La sua particolarità sta tutta nella forma che richiama, per l’appunto una mano aperta. Come qualsiasi altro tipo di cedro può anche essere fatto crescere in casa: scopri quindi come coltivare la Mano di Buddha.

Cos'è la Mano di Buddha?

La Mano di Buddha, più correttamente chiamata Citrus medica var. sarcodactylis, è originaria dell'Estremo Oriente e viene coltivata per i suoi frutti decorativi e aromatici. Si tratta, quindi, di un tipo di cedro che vanta un aroma intenso, il quale può essere utilizzato in cucina o come profumatore naturale.

La sua forma “tentacolare” e non sferica dipende invece da una particolare caratteristica genetica. Invece di crescere tutta insieme, le varie diramazioni del frutto si sviluppano separatamente, creando per l’appunto la forma irregolare, associata alla mano di Buddha.

mano di buddha
Burkhard Mücke, CC BY-SA 4.0 Wikimedia commons

Il terreno ideale e l'irrigazione

Per coltivare con successo la Mano di Buddha, è fondamentale scegliere il terreno giusto e gestire accuratamente l'irrigazione. Questo agrume predilige un terreno ben drenato e ricco di sostanze organiche. L'irrigazione deve essere regolata in base alle condizioni climatiche e alla stagione: durante i mesi caldi e secchi, la pianta necessita di più acqua, mentre in inverno le irrigazioni devono essere ridotte.

È importante assicurarsi che il terreno sia umido ma non inzuppato, ma anche ben concimato. Infatti, è consigliabile fornire alla pianta un composto di potassio e fosforo: l’ideale sarebbe farlo ogni 4-6 settimane nella stagione di crescita attiva.

La potatura della pianta

Come per ogni pianta di agrumi, la potatura è un aspetto fondamentale nella cura della Mano di Buddha. Stimola, infatti, anche una crescita sana e una migliore produzione di frutti. Ma quando potare? Dovresti iniziare alla fine dell'inverno o all'inizio della primavera, prima che inizi il nuovo ciclo vegetativo.

Quando poti la Mano di Buddha, rimuovi i rami secchi o danneggiati e quelli che crescono verso l'interno. È anche consigliabile ridurre la lunghezza dei rami troppo lunghi per incoraggiare lo sviluppo di nuovi germogli.

mano di buddha
Michael Rivera, CC BY-SA 4.0 Wikimedia commons

Si può coltivare in vaso la Mano di Buddha?

La coltivazione della Mano di Buddha in vaso è un'ottima soluzione per chi non dispone di un giardino ma desidera comunque godere della bellezza e del profumo di questo agrume esotico. Generalmente, un vaso con un diametro di almeno 40-50 cm è ideale per iniziare. È importante che il vaso abbia buoni fori di drenaggio per evitare ristagni d'acqua che potrebbero danneggiare le radici.

Il terreno deve essere ben drenato e ricco di sostanze organiche. Puoi preparare un mix adatto mescolando terra da giardino, sabbia e materiale organico come compost o torba. Assicurati che il pH del terreno sia leggermente acido o neutro.

La Mano di Buddha, poi, predilige esposizioni soleggiate; quindi, posiziona il vaso in un luogo dove la pianta possa ricevere almeno 5-6 ore di luce solare diretta al giorno. Infine, non dimenticare di rinvasare la pianta ogni 2-3 anni per fornire nuovo terreno e spazio alle radici in crescita.

Cosa si può fare con la Mano di Buddha

La Mano di Buddha è anche un frutto utilizzabile in diverse ricette. Il suo sapore è delicato e leggermente acidulo, con note aromatiche che possono arricchire molti piatti. In particolare, è molto apprezzato soprattutto per la sua buccia, che è molto più ampia rispetto a un cedro comune.

Una delle modalità più comuni per utilizzare la Mano di Buddha è grattugiare la scorza su dolci o insalate per aggiungere un tocco molto citrico. In cucina, la Mano di Buddha si presta bene per fare i canditi. Le “dita” del frutto possono essere tagliate e immerse in uno sciroppo di zucchero, diventando così degli ottimi dolcetti da servire come dessert o da utilizzare come decorazione per torte e altri dolci.

Un'altra interessante applicazione culinaria è l'infusione in alcol. Tagliando il frutto a pezzi e lasciandolo macerare in vodka o gin, si ottiene un liquore aromatico che può essere utilizzato per preparare cocktail unici.

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Cassinam, CC BY-SA 4.0 Wikimedia commons
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