"Mentre il Governo maschera dietro provvedimenti come il salva-casa condoni e deregolamentazioni edilizie, ad esclusivo vantaggio di rendite e speculazioni, restano inevase le richieste avanzate da Cgil e Sunia per un nuovo piano, l'aumento di alloggi pubblici e interventi per ridurre il peso degli affitti". E' quanto dichiarano Cgil e Sunia.
"Nel 2023 sono stati emessi 39mila provvedimenti di sfratto, di cui il 78% per morosità - dicono - a questi si aggiungono 8mila sfratti per necessità del locatore e per finita locazione, che consentono ai proprietari di riottenere la disponibilità degli immobili sempre più spesso destinati ai più redditizi affitti brevi turistici. Restano elevate anche le richieste di esecuzione presentate ad ufficiali giudiziali, 74mila, così come gli sfratti eseguiti, oltre 21mila".
Cgil e Sunia aggiungono che "nelle due ultime leggi di bilancio non sono rifinanziati né il fondo per l'affitto né il fondo per la morosità incolpevole e anche nel recente piano strutturale di bilancio non c'è nessuna risorsa per queste priorità. Sono necessarie misure urgenti - concludono - come il rifinanziamento del fondo di sostegno per l'affitto e del fondo per la morosità incolpevole per un valore di almeno 900 milioni di euro; l'incremento dell'offerta di edilizia residenziale pubblica di almeno 600 mila unità; la revisione del regime fiscale delle locazioni per incentivare al massimo il canone concordato e favorire le locazioni di lunga durata".
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