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Nuova Zelanda golden visa
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Marcos Delgado
Marcos Delgado

Negli ultimi anni, non pochi Paesi hanno introdotto la golden visa, il permesso che concede la cittadinanza di un Paese a chi investe una certa somma di denaro nell'acquisto di un immobile. Mentre alcuni, come la Spagna, dopo alcuni anni di sperimentazione, hanno deciso di eliminarla a partire dal 1 aprile 2025, altri, come la Nuova Zelanda hanno appena reso più flessibili alcuni dei requisiti necessari per ottenere la residenza.

Ma quali sono i requisiti per ottenere l'ambita golden visa a chi investe nel Paese Oceanico?

  • Si elimina l'obbligo di conoscere l'inglese: prima era indispensabile parlare inglese per ottenere il visto. Questa misura è stata sradicata. A
  • Aumenta la cifra minima da investire: in precedenza il minimo da investire in asset era di 3 milioni di neozelandesi (1,5 milioni di euro al cambio attuale). Questo fabbisogno è stato aumentato a 5 milioni di dollari neozelandesi (2,6 milioni di euro) direttamente o a 15 milioni di dollari neozelandesi (quasi 8 milioni di euro) attraverso investimenti passivi.
  • Riduzione del tempo di residenza nel Paese: gli investitori devono trascorrere almeno 21 giorni in Nuova Zelanda nei tre anni successivi all'investimento, rispetto ai 117 giorni in quattro anni richiesti in precedenza.
  • 10 milioni per cinque anni e risiedere per 105 giorni: questa misura è nuova ed è a lungo termine. Consiste nell'investire 10 milioni di dollari neozelandesi (5,2 milioni di euro) per cinque anni e risiedere almeno 105 giorni in quel periodo di tempo.

Dettagli della golden visa in Nuova Zelanda

Nel 2022, l’ex primo ministro del Paese oceanico, Jacinda Ardern, ha inasprito i requisiti, aumentando i giorni di residenza e l’importo investito, poiché prima di questi cambiamenti la Nuova Zelanda incassava in media 1.000 milioni di dollari neozelandesi all’anno (500 milioni di euro).

Dopo queste variazioni sono stati concessi solo 43 "visti d'oro", che secondo il quotidiano "Financial Times" equivarrebbero a 70 milioni di dollari neozelandesi (37 milioni di euro) in quasi tre anni.

Alla luce di questi dati, il quotidiano britannico riprende le dichiarazioni dell'attuale primo ministro, Christopher Luxon. "Bisogna dire molto più sì e molto meno no e stendere il tappetino di benvenuto", sottolinea.

Lo scandalo 'd'oro' di Peter Thiel

Una delle circostanze che hanno portato il partito laburista di Ardern ad applicare queste misure restrittive è stata, in parte, dovuta alle quasi cento residenze concesse senza soddisfare i requisiti. Tra questi spicca il caso di Peter Thiel, cofondatore di PayPal e riconosciuto sostenitore di Donald Trump durante il suo primo mandato.

Thiel ha ottenuto la golden visa' nonostante non abbia raggiunto l'importo minimo, poiché ha investito solo 1 milione di dollari neozelandesi (530.000 euro) e, inoltre, non ha rispettato i giorni di residenza richiesti.

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