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Con il messaggio n. 2229 del 4 luglio 2025 l’Inps ha comunicato le date per il pagamento dell’assegno unico da luglio a dicembre 2025. Sono già noti, quindi, i giorni in cui le famiglie con figli a carico potranno ricevere l’importo della prestazione spettante. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere.

Quando arriva l’assegno unico da luglio a dicembre 2025

Sono già note, come anticipato, le date in cui verrà riconosciuto l’assegno unico da luglio a dicembre. Scopriamo qual è il calendario dei pagamenti per il secondo semestre del 2025 fornito dall’Inps:

  • 21-22 luglio;
  • 20-21 agosto;
  • 22-23 settembre;
  • 20-21 ottobre;
  • 20-21 novembre;
  • 17-19 dicembre.

Il pagamento della prima rata del beneficio avviene, come di consueto, nell’ultima settimana del mese successivo a quello della presentazione della domanda. Nella stessa data sono accreditati anche gli importi delle rate in cui l’assegno unico è stato oggetto di un conguaglio, a credito o a debito.

Come richiedere l’assegno unico

L’Inps ha specificato che le domande di assegno unico e universale per i figli a carico non sono soggette ad onere di presentazione con cadenza annuale. Infatti, le domande già presentate valgono anche per le annualità successive a quelle della presentazione, fatto salvo l’onere per gli utenti di comunicare le eventuali variazioni da inserire nel modello di domanda (es. nascita di un nuovo figlio).

Pertanto, per ricevere l’assegno unico nel 2025 non è necessario presentare una nuova domanda, fermo restando che la domanda già trasmessa all’Inps non si trovi nello stato di decaduta, revocata, rinunciata o respinta. Ai fini della determinazione dell’importo della prestazione sulla base della corrispondente soglia Isee è necessaria la presentazione di una nuova Dichiarazione Sostituiva Unica (Dsu) per il 2025, correttamente attestata.

Sul portale unico dell'Isee è possibile acquisire la Dsu precompilata dove sono riportati i dati fondamentali per determinare l’entità dell’assegno tra cui la composizione del nucleo familiare, il reddito annuo percepito e il patrimonio mobiliare e immobiliare. Una volta confermata o modificata, la Dsu va trasmessa al Sistema informativo dell’Isee. Spetta poi all’Agenzia dell’Entrate inviare all’Inps i dati aggiornati.

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