Il tema dell’elevato costo delle abitazioni non riguarda soltanto la Danimarca, ma rappresenta un problema comune a molti Paesi europei, in particolare nelle capitali e nei grandi centri urbani. Lo ha sottolineato la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, in un’intervista concessa alla radio danese DR a margine dell’Ecofin informale che si è svolto a Copenaghen.
«La questione immobiliare non è circoscritta alla Danimarca: suscita preoccupazioni in numerose economie europee, soprattutto nell’area euro, e si manifesta con maggiore intensità proprio nei mercati delle capitali. Se guardiamo all’Olanda o ad altri Paesi, vediamo che nelle principali città l’acquisto di una casa è diventato un vero problema: i prezzi sono cresciuti in misura considerevole, anche a causa della carenza di offerta», ha spiegato Lagarde.
Secondo la presidente della Bce, alla base del rincaro degli immobili non vi è tanto la dinamica dei tassi di interesse, quanto piuttosto uno squilibrio strutturale tra domanda e offerta. «C’è chiaramente un problema quando non si costruisce abbastanza e quando manca un’adeguata offerta di edilizia pubblica. Questa situazione pesa soprattutto sui giovani che cercano di acquistare la loro prima abitazione. Non credo che il fenomeno sia imputabile direttamente alla politica monetaria o al livello dei tassi, dal momento che il nostro obiettivo principale rimane il controllo dell’inflazione dei prezzi al consumo».
Lagarde ha riconosciuto che i tassi di interesse incidono sul costo dei mutui, ma ha voluto ridimensionarne il ruolo nella dinamica dei prezzi delle case: «Se i tassi aumentano, i mutui diventano più onerosi; se invece scendono, il credito si alleggerisce. Tuttavia, non è corretto stabilire un legame automatico tra livello dei tassi e andamento del mercato immobiliare. Qui entra in gioco la responsabilità dei leader politici: si tratta di una questione di domanda e offerta, che deve essere affrontata con politiche adeguate. Se l’offerta è insufficiente, i prezzi inevitabilmente salgono. A questo si aggiunge il tema cruciale delle modalità di finanziamento, vale a dire la scelta tra mutui a tasso fisso o variabile, che incide sulla stabilità economica delle famiglie».
Infine, Lagarde ha lanciato un appello diretto alle nuove generazioni: «La questione abitativa riguarda in modo particolare i giovani. A loro suggerirei di far sentire la propria voce a livello locale, di partecipare al dibattito pubblico ed esprimere le proprie opinioni. Solo così sarà possibile sollecitare una maggiore offerta di alloggi e favorire politiche più vicine alle esigenze reali della popolazione».
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