La Groenlandia è l’isola più grande del mondo: conta una superficie di oltre 2 milioni di km² e la sua posizione è estremamente strategica. Si trova, infatti, tra l’Oceano Atlantico del nord e l’Oceano Artico, il Canada e l’Islanda, ma è abitata da appena 60.000 persone che si concentrano per lo più tra le coste sud-occidentali. L’84% del suo territorio è ricoperto da ghiacci, eppure negli ultimi tempi si è sentito parlare molto spesso delle mire che superpotenze mondiali come Stati Uniti, Cina e Russia potrebbero avere nei suoi confronti. Ma a chi appartiene la Groenlandia ora? E perché questa terra è così importante?
A chi appartiene politicamente la Groenlandia oggi
Politicamente, la Groenlandia appartiene alla Danimarca dai primi decenni del XVIII secolo. Dopo un lungo percorso verso l’autonomia, oggi la Groenlandia gode di uno status speciale.
Nonostante sia ancora considerata parte integrante del Regno di Danimarca, che ne gestisce ancora difesa, politica estera e sicurezza, la Groenlandia ha infatti un suo Parlamento e un proprio governo.
Perché la Groenlandia appartiene alla Danimarca
Dopo essere stata una colonia danese dal 1721, la Groenlandia è entrata ufficialmente nel Regno di Danimarca nel 1953 mantenendo una certa autonomia. Vent’anni dopo, nel 1973, la Danimarca è entrata nell’Unione Europea; la Groenlandia, invece, stava già guardando a come ottenere maggiori libertà. Nel 1979 venne introdotta la Home Rule, che ha permesso di istituire un Parlamento e un governo locali per la gestione degli affari interni.
Nel 1985 un referendum ha portato la Groenlandia a uscire dall’Unione Europea (primo caso nella storia). Un secondo referendum, nel 2008, ha portato al Self-Government Act che ha rafforzato i poteri del governo (soprattutto in ambito legislativo ed esecutivo).
Anche se la Danimarca continua ad amministrare certi affari sul territorio, la Groenlandia che geograficamente si trova in un altro continente si è fatta sempre più indipendente: nel 2013 il governo ha anche reso possibili investimenti esteri per l’estrazione di uranio e per le terre rare, superando di fatto il controllo danese.
L'importanza della Groenlandia: perché è così contesa
Per la sua posizione e le sue risorse, la Groenlandia è diventata un territorio di massimo interesse a livello globale.
- Trovandosi tra l’America del Nord e l’Europa, la Groenlandia è un luogo essenziale per il monitoraggio militare.
- Vista la sua posizione, è anche una tappa fondamentale per il passaggio di alcune delle più importanti rotte commerciali marittime al mondo: tre di queste passano per la Groenlandia e diventeranno presto ancora più navigabili.
- Sul suolo groenlandese si trovano numerose risorse di gas, minerali e terre rare che con lo scioglimento progressivo dei ghiacciai faranno gola a diverse superpotenze.
- Senza impedimenti nel passaggio, la Groenlandia accoglierà presto anche nuove rotte commerciali che permetteranno a numerosi paesi di allacciare nuovi rapporti o di rafforzare accordi già esistenti.
Per queste ragioni il territorio ha addosso gli occhi delle principali potenze mondiali: in particolare, la Cina punta a investire sulla Groenlandia per rafforzare la sinergia economica con l’isola; gli Stati Uniti vogliono mantenere il controllo su un territorio strategicamente fondamentale: per questo hanno stretto un accordo con la Danimarca nel 2023, rafforzando la presenza locale della NATO.
Gli interessi degli USA sulla Groenlandia
Anche se le recenti dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump hanno attirato molta attenzione sulla Groenlandia, gli interessi degli USA risalgono addirittura all’Ottocento. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, gli Stati Uniti fecero persino un’offerta in denaro al governo danese, che rifiutò immediatamente. Oltre all’interesse economico, l’attenzione americana ha soprattutto ragioni strategiche.
Controllare la Groenlandia porterebbe vantaggi dal punto di vista commerciale e geopolitico anche considerando che gli americani gestiscono già una delle più importanti basi NATO proprio sul suolo groenlandese. Conoscendo l’importanza di questo territorio, la Danimarca ha voluto quindi cautelarsi investendo ancora di più nella difesa e nella sorveglianza dell’Artico, in linea con la politica di difesa congiunta tra UE e NATO.
La prospettiva della Russia
Al centro della contesa si trova anche la Russia, che considera proprio quelle rotte commerciali che passano per la Groenlandia come un asset strategico di grande importanza. Anche se la gestione dell’Artico è affidata a un organismo internazionale, la Russia è il paese che gestisce i traffici e predispone le rompighiaccio: queste attività permettono al paese di beneficiare dei dazi di passaggio.
Più del 50% delle coste artiche appartiene alla Russia. Il presidente Putin le considera un perno centrale a livello economico, politico, energetico e militare: dall’Artico arrivano infatti importanti risorse utili a sostenere la guerra e le operazioni politiche del paese. Il conflitto con l’Ucraina ha fatto saltare diversi accordi e progetti di cooperazione internazionale, da numerosi interventi condivisi con gli Stati Uniti alla collaborazione tra i paesi del Consiglio Artico.
L’entrata di Svezia e Finlandia nella NATO ha portato la Russia ad allontanarsi ancora di più dal clima internazionale, rendendo la situazione geopolitica ancora più incerta. La Groenlandia si trova quindi al centro di numerosi contrasti ed è difficile stabilire con certezza quale sarà il suo prossimo futuro.
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