I bunker militari in Albania sono un retaggio della Guerra Fredda: ce ne sono a migliaia, realizzati tra gli anni ’60 e ’80 per difendere la popolazione da una eventuale invasione nemica. Oggi quelle costruzioni sono state riconvertite ad uso turistico: è possibile dormirci come in un hotel, pranzare o cenare, o semplicemente ammirarli come parte del paesaggio. Eccone alcuni.
Sono 750 mila, costruiti per volere di Enver Hoxha, alla guida del Paese (che conta 3 milioni di abitanti) per 40 anni fino alla sua morte nel 1985, con l’aiuto di tecnici cinesi che progettarono queste sorte di igloo di cemento armato in cui rifugiarsi e rispondere al fuoco in caso di invasione.
Dopo il 1991, quando il regime comunista giunse al termine, i bunker giacquero abbandonati, finchè il fotografo David Galjaard non ne fece oggetto di un proprio lavoro, attratto dall’unicità della loro storia.
Riportati alla ribalta, alcuni bunker sono stati adibiti ad usi alternativi, tra cui chioschi bar per i turisti.
Altri sono stati convertiti in parchi giochi.
Il recente progetto Bed&Bunker ha visto lavorare insieme studenti albanesi e tedeschi degli istituti della Polis University e dell’FH-Mainz, per realizzare un prototipo di alloggio turistico sfruttando questo tipo di costruzioni militari.
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