La provincia del Verbano-Cusio-Ossola è detta anche “provincia azzurra”: cosa è in grado di offrire ai suoi visitatori?
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una vista di Pallanza, frazione del Comune di Verbania
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Gabriella Dabbene (Collaboratore di idealista news)

C’è un angolo d'Italia che porta con sé un soprannome poetico e misterioso: la provincia azzurra. Un nome che richiama cieli limpidi, specchi d’acqua e paesaggi incantati: si tratta più precisamente della provincia del Verbano-Cusio-Ossola (abbreviata in VCO), istituita nel 1992 in seguito allo scorporo da quella di Novara e dunque relativamente giovane. Ma perché viene chiamata così? È solo una questione di colori o c'è molto di più da scoprire? Scopriamo allora tutti i segreti di questo piccolo gioiello del Piemonte, partendo proprio dall’origine di questo curioso soprannome.

Da dove viene il soprannome del Verbano-Cusio-Ossola

Tutti sanno che gli atleti della nazionale italiana vengono chiamati “Azzurri” per via del colore che indossano quasi sempre in gara; un po’ meno noto è invece il fatto che l’azzurro venne scelto nel 1911 come colore ufficiale delle loro uniformi in segno di omaggio verso Casa Savoia: questa dinastia, che avrebbe regnato sull’Italia fino al 1946, aveva infatti adottato l’azzurro come suo colore-simbolo già a partire dal XIV secolo.

Ben diverso è invece il caso della provincia del Verbano-Cusio-Ossola, il cui soprannome di “provincia azzurra” non ha a che fare con la storia, bensì con la geografia. Stiamo infatti parlando di un territorio non solo prevalentemente montuoso, ma anche caratterizzato dalla presenza di 3 laghi: il lago Maggiore e i due più piccoli laghi d’Orta e di Mergozzo. È proprio la loro vasta superficie, insieme al limpido cielo che le sovrasta e ai vicini ghiacciai delle Alpi Lepontine, a colorare letteralmente di azzurro questa provincia, rendendo questo aggettivo più che calzante per l’intera area.

Villa Pallavicino, a Stresa
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Come la conformazione geografica del VCO influisce sul soprannome

La provincia del VCO è situata nel nord del Piemonte, e confina con la Svizzera sia a nord che a ovest; a sud invece confina con la provincia di Vercelli e con quella di Novara, di cui ha fatto parte fino al 1992, mentre a est confina con la Regione Lombardia e più precisamente con la provincia di Varese. La sua conformazione geografica la rende una delle 3 province italiane - e l’unica della Regione Piemonte - di cui è stata riconosciuta la specificità montana, insieme a quella di Belluno e quella di Sondrio.

Sono moltissimi i turisti che ogni anno visitano questa provincia per godere del ricchissimo patrimonio naturalistico che vanta: dalle imponenti montagne con ghiacciai e cime innevate ai paesaggi mozzafiato più a valle, dai parchi nazionali ai già citati laghi con pittoreschi isolotti tutti da visitare, gli amanti della natura considerano il VCO una delle loro mete predilette, complice anche il clima piuttosto mite.

Le iniziative locali per promuovere il territorio

Le amministrazioni locali non hanno esitato, negli anni, a sfruttare la fama di “provincia azzurra” non solo per promuovere il turismo, facendo leva sulle caratteristiche uniche che questa provincia presenta, ma anche per sviluppare una vera e propria identità culturale presso la popolazione. Proprio come nel caso della nazionale italiana, ad esempio, l’azzurro è stato adottato come colore ufficiale per le uniformi degli atleti e per gli stemmi delle associazioni locali, anche non sportive.

Parco Nazionale della Val Grande
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Cosa vedere nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola

Nel presentare le principali attrazioni turistiche della provincia azzurra che è possibile visitare, non si può non partire dal Lago Maggiore, sul quale è possibile innanzitutto ammirare un paesaggio mozzafiato anche solo con un giro in macchina di tutta la giornata; nel frattempo ci si può però anche dedicare a escursioni e numerose altre attività all’aria aperta, compresi gli sport come kitesurf e windsurf.

Si affaccia sul Lago Maggiore il Comune di Stresa, incantevole località che ha tra le sue attrazioni principali Villa Pallavicino: costruita come residenza estiva dell’omonima famiglia nel XIX secolo, al giorno d'oggi è utilizzata per matrimoni e altri eventi privati. Essa è circondata da più di 20 ettari di rigoglioso giardino che ospita numerose specie di piante e animali provenienti da tutto il mondo, e presenta a chi lo visita un’atmosfera a dir poco fiabesca.

Le Isole Borromee sono un piccolo arcipelago situato nel lago Maggiore e formato da 3 isole (Isola Madre, Isola Bella e l’Isola dei Pescatori) e 2 isolini (l’Isolino di San Giovanni e lo Scoglio della Marghera o Isolino degli Innamorati). Particolarmente meritevoli di una visita sono l’antico Giardino Inglese botanico e il sontuoso Palazzo Borromeo sull’Isola Madre, e l’ancora più elegante Palazzo Borromeo in stile barocco sull’Isola Bella.

Il Parco Nazionale della Val Grande, in quanto area selvaggia più vasta d’Italia, è praticamente una tappa obbligata per gli amanti del trekking, i quali potranno contare su numerosi percorsi escursionistici per avventurarsi nella natura incontaminata della Riserva naturale Val Grande e della Riserva naturale Monte Motta.

Non mancano a questo proposito le mete che uniscono natura, cultura e religione insieme: la provincia azzurra vanta infatti ben due Sacri Monti, ossia la Riserva naturale speciale del Sacro Monte Calvario di Domodossola e la Riserva naturale speciale del Sacro Monte della Santissima Trinità di Ghiffa. Entrambe queste suggestive destinazioni sono state riconosciute come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2003.

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