I dati di Cherry Bricks evidenziano un calo di lotti e basi d'asta rispetto a un anno fa
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Immobili all'asta abusi edilizi
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Sono stati circa 91.300 i lotti oggetto di tentativi d’asta come nel primo semestre del 2023. Un calo sensibile del 19 per cento rispetto ai 112.916 dello stesso periodo del 2022. Il valore complessivo dell’offerta minima di partenza è stato pari a circa 14,5 miliardi di euro (rispetto ai 18,8 miliardi del primo semestre 2022). Cosa è successo alle aste in Italia? Ecco i dati dell’ultimo osservatorio sulle aste Cherry Brick.

Meno aste immobiliari nel 2023

“I dati riportati in quest'ultimo Osservatorio evidenziano un quadro interessante e diversificato per gli immobili all'asta in questo primo semestre dell’anno, dimostrando in particolare una significativa riduzione nel numero di aste avvenute su tutto il territorio nazionale rispetto al primo semestre 2022, – commenta Mara Di Giorgio, Co-Founder & CEO di Cherry Srl. – In tale contesto vogliamo sottolineare il ruolo cruciale che l'innovazione tecnologica può svolgere nel rendere l’ambito delle vendite all’incanto più accessibile, efficiente e comprensibile per tutti gli attori coinvolti”.

Guardando ai dati nel loro complessivo, emerge come da gennaio a giugno 2023 siano stati pubblicati nel Portale Vendite Pubbliche nuovi avvisi d’asta per quasi 88.000 lotti, con un calo del 18% nel numero di pubblicazioni censite rispetto al primo semestre 2022. Nel dettaglio, il 54% fa riferimento ad immobili ad uso residenziale, il 20% ad uso commerciale e solo il 4% ad uso industriale, mentre un 23% è composto da altre categorie immobiliari.

Dove si svolgono le aste immobiliari

Il 14% del totale delle aste pubblicate è localizzato in Lombardia (per un totale di 11.552 nuovi avvisi, -21% sul primo semestre 2022), il 12% in Sicilia (9.955) e il 10% nel Lazio (8.450), fanalino di coda la Valle d’Aosta (122). A livello macro territoriale la maggior concentrazione è sempre nel Centro Italia (26%), seguito da Sud (23%), Nord-Ovest (23%), Isole (16%) e Nord-Est (12%).

Tra le grandi città, invece, Roma si conferma la prima in Italia per numero di aste censite (2.259, -13% sul primo semestre 2022), seguita da Napoli (586), Torino (451) e Milano (429). A livello provinciale, infine, la Città Metropolitana di Roma guida la classifica con 5.446 aste pubblicate (pari al 6% del totale nazionale), seguita a distanza da Perugia e da Catania (rispettivamente con 2.510 e 2.151).

Inoltre, a livello di Tribunali locali, quello in cui sono state pubblicate il maggior numero di nuove aste risulta essere quello di Roma (2.886, -16% rispetto all’1H 2022 con 3.346, pari a circa il 3% del totale nazionale), a cui seguono Brescia (1.927), Catania (1.848) e Milano (1.778).

Tentativi di asta, i più numerosi in Lombardia

I lotti oggetto di tentativi d’asta tra i mesi di gennaio e giugno di quest’anno fanno riferimento per la maggior parte a immobili di tipo residenziale (55%), seguiti principalmente da quelli di ambito commerciale (19%) ed industriale (4%).

A livello regionale la Lombardia si conferma il territorio in cui si è tenuto il maggior numero di aste con quasi 11.000 immobili all’incanto (rispetto ai 15.000 del primo semestre 2022, -28%), pari al 13% dei lotti andati all’asta su tutto il territorio nazionale. Seguono il Lazio con 9.209 aste e la Sicilia con 8.959, mentre a fondo classifica si mantiene la Valle d’Aosta con 116.

Rispetto alla suddivisione geografica, il 71% delle aste si è svolto tra Centro Italia (27%), Sud (24%) e Nord-Ovest (20%), mentre il 15% ed il 14% si trovano rispettivamente nelle Isole e nel Nord-Est.

A livello di singole grandi città, Roma conferma la propria posizione dominante nella relativa graduatoria (2.292 tentativi d’asta, -7% sul primo semestre 2022), numeri ben superiori a quelli di Napoli (683), Milano (426) e Torino (395). Nella classifica delle province, invece, alla Città Metropolitana di Roma (per il 7% del totale nazionale con 5.690 lotti rispetto ai 6.000 del primo semestre 2022 e, dunque, con un calo dell’8%) seguono Perugia (2.635) e Napoli (2.339).

Guardando infine ai Tribunali che hanno gestito il maggior numero di aste, all’apice si trova quello di Roma (2.935 aste, con un calo del 10% rispetto al dato del primo semestre 2022 che ne indicava 3.256, pari a quasi il 4% del totale nazionale), Catania (1.951), Milano (1.807) e Bergamo (1.634)

Base d’asta media

Per quanto riguarda la base d’asta media delle vendite svoltesi nel primo semestre del 2023 questa ammonta a circa 159.000 euro (rispetto ai 167.000 del primo semestre 2022, -5%). Analizzando le singole categorie, nel periodo in esame la base d’asta media degli immobili industriali è di 641.000 euro, mentre quella degli impianti sportivi risulta essere pari a 529.000 euro. Ben diverso, invece, il valore relativo agli immobili commerciali che si assesta a 174.000 euro e quello degli immobili residenziali pari a 126.000 euro.

A livello regionale, il Trentino-Alto Adige risulta essere in testa tra le zone nelle quali sono localizzati i lotti il cui valore medio di base d’asta su scala nazionale è stato mediamente più alto con un valore pari a 260.000 euro (a differenza dei 206.000 euro del primo semestre 2022, +26%), mentre nel primo semestre 2022 in prima posizione si trovava la Liguria (368.000 euro). Seguono la Toscana (224.000 euro), il Lazio (221.000 euro) e l’Emilia-Romagna (201.000 euro). Nelle ultime posizioni il Molise (100.000 euro) e la Sicilia (106.000 euro).

Analizzando invece il valore della somma di base d’asta complessiva a livello regionale, il Lazio si assesta su un complessivo di 2 miliardi di euro (-29% sul primo semestre 2022), seguito poi da Lombardia con 1,8 miliardi e Toscana con 1 miliardo, mentre a livello provinciale la Città Metropolitana di Roma risulta prima con un valore di 1,5 miliardi di euro (-34% sul primo semestre 2022), seguita a notevole distanza da Perugia e Napoli rispettivamente con 394.000 euro e 372.000 euro.

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