Commenti: 0
L'edificio Dakota, nel cuore di Manhattan
autorizado

Ci spostiamo a New York per andare alla scoperta della protagonista della nostra rubrica dedicata alle case da sogno. Proprio nella Grande Mela, vicino a Central Park, si trova una delle costruzioni più simboliche e terribilmente belle di Manhattan: l’edificio Dakota.

Nonostante il suo triste passato – che include riti satanici e di magia nera e la morte di uno dei suoi più famosi abitanti, John Lennon – questo importante immobile in stile rinascimentale tedesco è uno dei più ambiti. Ad oggi ospita sette appartamenti in vendita: il più economico costa 3,6 milioni di dollari (3,2 milioni di euro) e il più caro arriva a 23,5 milioni di dollari (21,2 milioni di euro).

La triste leggenda dell’edificio ha avuto inizio all’inizio del XX secolo, quando vi è arrivato l’esoterista Aleister Crowley. Figlio di un milionario gallese, Crowley è stato un noto e temuto occultista soprannominato dalla stessa madre “la bestia” e “666” per la crudeltà mostrata sin dall’infanzia. Si dice che siano stati i suoi rituali satanici a far entrate il male nel Dakota.

Un altro personaggio illustre che ha abitato l’edificio newyorkese è stato l’attore Boris Karloff, il leggendario Frankenstein del grande schermo. Si racconta che l’attore fosse appassionato di sedute spiritiche e c’è chi assicura di aver visto il suo fantasma passeggiare tra le sale del palazzo.

Ma quel che ha realmente decretato l’edificio come il luogo simbolo del male è stato il film “Rosemary Baby” del 1967. Oltre ai numerosi strani incidenti capitati allo staff della pellicola, tra cui le apparantemente inspiegabili crisi nervose dell’attrice Mia Farrow, diversi gruppi che praticavano la magia nera e diverse sette sataniche si sono presentati sul set cercando di sabotare il film ed evitare che il lato oscuro del Dakota potesse venir conosciuto.

Secondo la leggenda, quella è stata la prima volta in cui il regista Roman Polanski è entrato in contatto con Charles Manson, l’uomo che solo due anni più tardi ha preso parte all’omicidio della moglie incinta di Polanski, Sharon Tate, e di altre quattro persone nella villa del regista a Los Angeles.

L’ultimo grande tragico evento avvenuto nel Dakota è stato l’assassinio di John Lennon. L’ex leader dei Beatles viveva lì da appena due anni quando l’8 dicembre del 1980 Mark David Chapman lo ha avvicinato all’ingresso dell’edificio e ha esploso contro di lui cinque colpi di pistola. Di questi, quattro hanno colpito Lennon, uccidendolo e chiudendo il cerchio del male iniziato quasi un secolo prima con l’arrivo di Aleister Crowley.

Vedi i commenti (0) / Commento

per commentare devi effettuare il login con il tuo account