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Crescono i furti in casa, ma il 46% degli italiani non si tutela
GTRES

I furti in casa crescono in modo esponenziale, ma gli italiani non si tutelano o fanno poco per evitare furti in casa. Secondo l’undicesimo numero del Diario della transizione del Censis, negli ultimi dieci anni i furti in casa sono più che raddoppiati. Solo nel 2015 l’incremento è stato del 5,9%. Se ne calcolano 689 al giorno.

I dati dell’ultima ricerca condotta dall’Osservatorio di Sara Assicurazioni dicono che quasi un italiano su due teme un’intrusione nella propria abitazione durante la notte, che possa provocare un furto (48%) o peggio un’aggressione (51%).

La minaccia che gli italiani temono di più a seguito di un’intrusione in casa è soprattutto il rischio di subire un’aggressione (65%), ci sono poi la perdita di beni affettivi (42%) e il danno economico per la perdita di beni od oggetti preziosi (22%).

In merito alla perdita di beni od oggetti, il furto di dispositivi tecnologici è il più temuto (52%), a seguire il furto di denaro (50%) e il furto di preziosi (36%).

Contro tali atti gli italiani si difendono principalmente rafforzando i dispositivi di sicurezza di porte e finestre (27%), poi installando impianti d’allarme (22%) e solo nel 5% dei casi con i propri mezzi. Sono ancora pochi coloro che decidono di stipulare una polizza che risarcisca i danni subiti (11%). Il 9%, infine, decide di affidarsi alla guardia di un cane.

Il dato che però sorprende è che, nonostante il pericolo percepito, quasi un italiano su due (46%) ammette di non aver provveduto ad adottare alcun metodo per proteggere la propria casa.

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