Per piantare alberi nei propri giardini è necessario rispettare precise distanze dal confine altrui. Ecco le distanze secondo la legge
Commenti: 0
Distanza degli alberi dal confine
Pexels

Quali sono le norme che regolano la distanza degli alberi dal confine di una proprietà? Si tratti del giardino privato della propria abitazione, oppure di uno spazio più aperto, mettere a dimora delle piante è un’attività da non prendere troppo alla leggera. Vi sono infatti dei precisi vincoli di legge da rispettare, affinché la crescita delle specie vegetali non vada a detrimento dei diritti dei proprietari confinanti.

In linea generale, il Codice Civile impone una distanza di almeno 3 metri dal confine per le piante ad alto fusto, di 1,5 per le piante non ad alto fusto e mezzo metro per viti, arbusti e siepi. Tuttavia, è necessario anche verificare eventuali regole definite dal proprio Comune di residenza, in materia di decoro urbano.

A quale distanza dal confine si possono piantare alberi?

Come già accennato in apertura, piantare alberi nel proprio giardino privato - oppure in uno spazio aperto, come ad esempio un campo coltivato - non è un’attività da prendere con superficialità. Esistono infatti delle precise imposizioni di legge, racchiuse nell’articolo 892 del Codice Civile. In particolare, quest’ultimo:

  • si applica in assenza di regolamenti e usi locali, che possono imporre distanze anche più restrittive rispetto a quelle previste da legge;
  • distingue tra alberi ad alto e basso fusto, arbusti, viti e siepi.
Alberi sul confine
Pexels

Innanzitutto, è utile sapere che le distanze previste per legge non si devono osservare - così come conferma lo stesso Codice Civile - se sul confine è presente un muro divisorio, purché gli alberi non eccedano in altezza la stessa parete. Ma come comportarsi, invece, negli altri casi?

Distanza dal confine degli alberi ad alto fusto

Il caso più frequente - nonché quello che genera più contrapposizioni fra proprietari vicini - è quello della piantumazione di alberi ad alto fusto. Fra questi, vi rientrano:

  • noci, castagni, querce, pini, cipressi, olmi, pioppi e platani, ovvero le piante esplicitamente citate dal Codice Civile;
  • tutti gli alberi che vengono identificati in botanica come “ad alto fusto” e che superino i tre metri d’altezza con un portamento ramificato, così come specificato dalla sentenza 3232 del 2015 della Cassazione.

Ma a quale distanza dal confine della proprietà possono essere piantati questi alberi? Come già accennato, in assenza di precisi regolamenti locali, la legge impone che:

  • si mantenga una distanza dal confine di 3 metri;
  • la distanza venga misurata dalla linea del confine alla base esterna del tronco dell’albero al momento della messa a dimora.

Distanza dal confine per gli alberi a medio o basso fusto

Le distanze di legge da rispettare, sempre in assenza di eventuali regolamenti locali, sono invece ridotte per gli alberi a medio oppure a basso fusto. Fra questi, stando al Codice Civile, vi rientrano:

  • le piante di altezza non superiore ai tre metri;
  • le piante che si diffondono in rami.

In questo caso la distanza da rispettare sarà di un metro e mezzo rispetto al confine. Come visto nei paragrafi precedenti:

  • le imposizioni possono non essere rispettate in presenza di un muro divisorio;
  • è però necessario che l’altezza della pianta non superi quella della parete.

Distanza dal confine per arbusti, viti e siepi

Infine, sempre l’articolo 892 del Codice Civile impone distanze meno restrittive per le specie vegetali di altezza ridotta, quali:

  • gli arbusti;
  • le viti;
  • le siepi vive;
  • le piante da frutto di altezza inferiore ai 2,5 metri.

In questi casi, è sufficiente rispettare una distanza dal confine di mezzo metro, fatta eccezione per:

  • le siepi di ontano, castagno o piante che si recidono periodicamente vicino al ceppo, che dovranno essere piantate a un metro di distanza;
  • le siepi di robinie, che devono invece rispettare il vincolo dei due metri.

Casi particolari di piante sul confine

Vi possono tuttavia essere dei casi particolari di gestione delle piante sul confine, ad esempio nel caso di alberi già esistenti o, ancora, piantati in prossimità di fabbricati e balconi. Anche in queste situazioni, i regolamenti locali sono prioritari rispetto alle disposizioni del Codice Civile, ma cosa prevedono queste ultime?

Distanza degli alberi già esistenti sul confine

Uno dei casi più frequenti è quello di alberi già esistenti sul confine, di cui si sono già acquisiti dei diritti di piantumazione in passato:

  • per specifici contratti con precedenti vicini o autorizzazioni ottenute dal Comune;
  • per destinazione del padre di famiglia, ad esempio dopo la divisione del terreno fra gli eredi;
  • per usucapione, ovvero per l’acquisizione del diritto di mantenere le piante a distanza inferiore dal confine rispetto a quella legale, dopo 20 anni dalla messa in dimora.
Alberi in filari
Pixabay

Sono gli articoli 895 e 899 del Codice Civile a disciplinare queste situazioni:

  • nel caso di alberi a distanza inferiore non appartenenti a filari, quando muoiono, vengono recisi o abbattuti, non sarà possibile piantare nuovi esemplari alla stessa distanza. Bisognerà tornare alle disposizioni di legge previste dall’articolo 892;
  • se, invece, le piante appartengono a un filare, si può sostituire il singolo esemplare senza ripristinare le distanze previste per legge.

Distanza degli alberi dal balcone o altri fabbricati

Altra problematica diffusa è quella della messa a dimora di alberi in prossimità di balconi e altri fabbricati, ad esempio adiacenti ai confini della proprietà. In linea generale:

  • nei giardini privati, vicini a fabbricati e balconi che sorgono sulla proprietà confinante, è necessario sempre rispettare le distanze già definite in precedenza, quindi 3 metri per gli alberi ad alto fusto, 1,5 per quelli a medio o basso fusto e 0,5 per arbusti, viti e siepi;
  • se, invece, si vuole piantare un albero all’interno di una porzione esclusiva di un giardino condominiale, oltre alle specifiche di legge è necessario verificare eventuali divieti previsti dal regolamento di condominio. Inoltre, se vi è il rischio di alterare il decoro dello stabile o, ancora, limitare i diritti degli altri inquilini - si pensi, ad esempio, a un albero che impedisce di godere del diritto di veduta dal balcone o dalle finestre - è necessario chiedere l’autorizzazione dell’assemblea condominiale.

Quanto possono essere alti gli alberi del vicino?

Se ci si trova nella posizione opposta, ovvero quella di un proprietario confinante con un’area dove si stanno mettendo a dimora nuove piante, quanto possono essere alti gli alberi del vicino?

Molto dipende dalla configurazione del confine:

  • come si è visto in precedenza, se vi è un muro di divisione fra le due proprietà, è possibile piantare alberi anche senza rispettare le distanze, purché l’altezza non superi quella della parete;
  • se non vi sono pareti, non vi sono precise prescrizioni in altezza, purché si rispettino le distanze a terra previste per l’elevazione tipica degli alberi. Ad esempio, se l’albero è più alto di tre metri, dovrà essere posizionato ad almeno tre metri dal confine.

Naturalmente, se l’albero invade con i suoi rami la proprietà altrui o, ancora, limita l’esercizio di un diritto, si può richiedere la potatura o, nei casi più gravi, anche l’abbattimento. Su questo fronte, il consiglio è quello di affidarsi sempre al proprio legale di fiducia.

Vedi i commenti (0) / Commento

per commentare devi effettuare il login con il tuo account

Etichette