Le case coloniali americane: un viaggio tra tutti gli stili che caratterizzano le tipiche abitazioni americane con il portico.
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In un periodo in cui i nuovi arrivati cercavano di stabilirsi in un territorio sconosciuto, le case coloniali americane divennero una sintesi perfetta tra funzionalità e tradizione. Le case coloniali americane rappresentano un affascinante capitolo della storia architettonica degli Stati Uniti, sviluppatosi tra il XVII e il XIX secolo. Ogni stile architettonico portato dai coloni non solo rispondeva alle necessità pratiche del tempo, ma cercava anche di ricreare un senso di familiarità e continuità con le terre d'origine.

Lo stile coloniale americano

L'architettura coloniale americana si è evoluta attraverso diversi stili, grazie a un mosaico di influenze culturali e architettoniche provenienti dall'Europa. Tra questi stili si annoverano il coloniale inglese, francese, spagnolo, olandese e georgiano. Questi diversi tipi di case americane hanno lasciato un'impronta distintiva nelle varie regioni del paese, in base a quale dominazione aveva avuto maggior esito in determinate zone degli Stati Uniti.

Stile coloniale inglese

Lo stile inglese è caratterizzato da strutture semplici e funzionali, spesso fatte di legno, che si trovano prevalentemente lungo la costa orientale. Queste case erano progettate per resistere ai rigori del clima e al contempo ricche di comfort.

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Stile coloniale francese

La Francia diffuse il proprio gusto architettonico soprattutto nelle sue colonie principali, ovvero la Louisiana e lungo il Mississippi. Questo stile presenta elementi più elaborati come balconi e ampie verande avvolgenti o portici su più lati, ideali per ventilare le case nei climi caldi e umidi, materiali naturali e colonne eleganti.

Architettura coloniale spagnola

L'influenza spagnola è riconoscibile per l'uso di materiali come l'argilla e il mattone, con cortili interni che rispecchiano l'influenza mediterranea. Queste caratteristiche si trovano principalmente nel sud-ovest degli Stati Uniti, nelle case di Los Angeles, California, in Florida e alcune zone del Texas e del New Mexico.

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Architettura olandese

Questa tipologia è visibile soprattutto a New York e nel New Jersey, Delaware, Connecticut e Pennsylvania. L'architettura olandese è nota per i suoi tetti a capanna e l'uso di mattoni rossi.

Stile georgiano

Ha avuto il suo apice nel XVIII secolo, è caratterizzato da simmetria e proporzioni eleganti, spesso con facciate in mattoni e dettagli decorativi raffinati. Le case georgiane prendono il nome dal sovrano inglese George, e sono spesso riconoscibili per le loro facciate in mattoni e le finestre a ghigliottina.

Come sono fatte le case coloniali

Le case coloniali americane sono celebri per il distintivo che riflette le influenze europee adattate al contesto del Nuovo Mondo. Queste abitazioni, costruite tra il XVII e il XIX secolo, si distinguono per alcune caratteristiche architettoniche che le rendono così amate e riconoscibili

  • Facciate simmetriche: una delle caratteristiche più particolari degli esterni delle case in stile americano è la simmetria delle facciate. Questo elemento era fondamentale per creare un senso di ordine e armonia ed era realizzato grazie alle finestre e alle porte disposte in modo equilibrato.
  • Tetti ripidi: i tetti a spiovente, spesso molto ripidi, erano progettati non solo per motivi estetici ma anche per resistere alle condizioni climatiche avverse. Questa caratteristica permetteva di gestire le precipitazioni, evitando accumuli di neve e acqua.
  • Materiali locali: l'uso di materiali locali come legno, pietra e mattoni era comune nella costruzione delle case coloniali. La scelta dei materiali variava a seconda della disponibilità regionale per adattarsi alle risorse del territorio.
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Gli interni delle case americane coloniali

Gli interni delle case americane coloniali sono caratterizzati da un design semplice e funzionale, con una pianta spesso simmetrica e un ingresso centrale che conduceva a stanze disposte ordinatamente su entrambi i lati. I materiali utilizzati erano prevalentemente locali, con pavimenti in legno massello e pareti rivestite in pannelli di legno o intonacate, spesso dipinte con colori neutri come bianco, beige o grigio.

Le travi a vista nei soffitti conferivano un aspetto rustico e autentico, mentre l’illuminazione era garantita da candele, lampade a olio e candelieri in ferro battuto. La cucina, cuore della casa, era un ambiente funzionale con un grande camino per cucinare e pavimenti in pietra o legno grezzo, accompagnata da dispense per la conservazione del cibo.

Le case delle piantagioni del sud

Le piantagioni nel sud degli Stati Uniti rappresentano un capitolo fondamentale dell'architettura coloniale americana perché erano grandi proprietà agricole e centri di produzione economica, veri simboli di potere e status sociale. Le case padronali erano spesso costruite secondo lo stile georgiano o neoclassico, con un'attenzione particolare ai dettagli architettonici che esprimevano lusso e raffinatezza.

Gli edifici erano disposti in modo da facilitare le operazioni agricole quotidiane, con magazzini, stalle e alloggi per i lavoratori situati strategicamente intorno alla casa principale. Questa disposizione rifletteva anche una gerarchia sociale ben definita all'interno della vita della piantagione.

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