Come si fa a verniciare un termosifone arrugginito? Ecco i passi e i consigli da seguire per ridargli nuova vita.
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un termosifone arrugginito
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Gabriella Dabbene (Collaboratore di idealista news)

I termosifoni di cui sono dotate tante case sono un’invenzione straordinaria, poiché svolgono l’importantissima funzione di riscaldare gli ambienti durante i mesi invernali. Con la giusta manutenzione sono in grado di durare anche diversi decenni, e a seconda dei casi possono influenzare l’estetica di una stanza proprio come un qualunque elemento di arredo. Con il passare del tempo è possibile che si renda necessario verniciare un termosifone arrugginito, ma si tratta di un’operazione piuttosto semplice: ecco perché farla, come e a cosa prestare attenzione.

Perché verniciare un termosifone

Sono fondamentalmente due le motivazioni che possono spingere a verniciare un termosifone. La prima è di carattere puramente estetico: magari avvertiamo l’esigenza di dare una nuova mano di vernice alle pareti di una stanza o di cambiarne lo stile anche in modo incisivo, e i termosifoni sono un elemento che non possiamo trascurare in questo contesto.

La seconda motivazione ha più a che fare con la funzionalità: utilizzare una vernice di buona qualità e applicarla in modo corretto, formando una superficie liscia e omogenea, può infatti favorire la distribuzione uniforme del calore, riducendone la dispersione e consentendo di risparmiare energia. In presenza di aree arrugginite, inoltre, verniciare aiuta a prevenire il rischio di corrosioni e danni più gravi, prolungando la vita e il corretto funzionamento del termosifone. 

un termosifone arrugginito
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Primo passo: togliere la ruggine dal termosifone

Ancor prima di pensare alla verniciatura vera e propria, la prima fase di questa procedura consiste nel rimuovere la ruggine presente sul termosifone: si tratta di una operazione che consentirà alla nuova vernice di aderire perfettamente alla superficie dell’apparecchio e soprattutto eviterà che esso continui a corrodersi; per evitare danni alla struttura sarà però fondamentale muoversi con delicatezza.

Per rimuovere la ruggine dobbiamo anche rimuovere la vernice da essa danneggiata, e per farlo dobbiamo servirci di una superficie abrasiva: carta vetrata, spazzole di metallo, speciali spatole e spugne abrasive saranno perfette per questo scopo; avere a portata di mano utensili di tipo diverso consentirà di agire sia sulle zone più delicate che sulle incrostazioni più ostinate. 

Dopo aver rimosso la vernice, basta servirsi di un pennello asciutto e pulito per eliminare qualsiasi polvere e impurità dalla superficie, e favorire così una corretta applicazione della vernice.

Scegliere la giusta vernice per termosifoni

Se è vero che l’aspetto estetico è importante, e che un termosifone dovrebbe adattarsi al meglio alla parete a cui è installato, è anche vero che non si può utilizzare lo stesso tipo di vernice per questi due elementi. Per un termosifone, infatti, è necessario impiegare dei prodotti specifici o comunque dei prodotti che:

  • siano adatti alle superfici metalliche
  • Resistano al calore e agli sbalzi di temperatura
  • Non ingialliscano all’aumento della temperatura
  • Non creino bolle.

Le soluzioni principali, in materia di vernici per termosifoni, sono fondamentalmente due, entrambe disponibili in varie colorazioni: lo smalto ad acqua e lo smalto spray. 

  • Lo smalto ad acqua è probabilmente l’opzione più popolare, poiché è atossico e consente di ottenere una superficie perfettamente liscia senza rischio di screpolature, pur richiedendo una maggior precisione e pazienza; inoltre non rende necessario smontare il radiatore dal muro per completare la verniciatura.
  • Lo smalto spray rappresenta senza dubbio una soluzione più rapida e comunque durevole nel tempo; per utilizzarlo è però consigliato munirsi di un respiratore per proteggersi dai vapori tossici che emette, e a volte può rendersi necessario smontare il termosifone per evitare di sporcare tutta la zona circostante.
una persona manovra un radiatore
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Fare la verniciatura di un termosifone arrugginito

Dopo essersi assicurati di aver rimosso tutta la ruggine ed eliminato anche i più piccoli residui, si dovrà applicare uno strato di fondo antiruggine e attendere che si asciughi completamente prima di passare alla verniciatura vera e propria. L’intera operazione andrebbe svolta a termosifoni spenti e freddi, idealmente durante le stagioni in cui non vengono utilizzati. Bisogna inoltre assicurarci di non sporcare in giro e proteggere mobili, suppellettili e pareti da eventuali schizzi ricoprendoli con dei teli di plastica.

Se si è optato per uno smalto ad acqua sarà meglio servirsi di un pennello lungo e angolare per interstizi e superfici più complesse da raggiungere (soprattutto se non si è smontato il radiatore), mentre per la superficie frontale e laterale è sufficiente un pennello piatto o anche un piccolo rullo, se essa è completamente piana. Se si è scelta una vernice spray questa operazione sarà decisamente più facile, poiché sarà possibile raggiungere facilmente anche gli spazi più nascosti con un semplice spruzzo.

In entrambi i casi, l’obiettivo è quello di applicare uno strato uniforme di vernice, evitando accuratamente di formare zone in cui si accumula più prodotto. Inoltre, lo strato disteso deve essere più sottile possibile, poiché uno spessore eccessivo rischierebbe di compromettere l’efficienza energetica dell’apparecchio. Sono sufficienti due mani di vernice, facendo attenzione a rispettare i corretti tempi di asciugatura; per ottenere una superficie più uniforme ci si può servire di un po’ di carta vetrata per eliminare le imperfezioni.

Si possono verniciare i termosifoni senza smontarli?

Se si deve verniciare un termosifone arrugginito, si avrà sicuramente meno difficoltà nella rimozione della ruggine e nell’applicazione della vernice se esso è stato staccato dal muro e collocato su un pratico piano di lavoro; ciò riduce tra l’altro il rischio di sporcare accidentalmente le pareti.

Smontare un calorifero non è però un’operazione che tutti sono in grado di svolgere, e non è nemmeno necessario: basterà armarsi di pazienza e assicurarsi che tutte le superfici circostanti, soprattutto tende e pareti, siano protette adeguatamente da eventuali schizzi.

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